|
STORIE DI SANTI, DI EROI E DI EMIGRANTI "LA PORTA DI SAN NICOLA A PICERNO"
Carmine Curcio |
||
La Porta di San Nicola
La Porta in Bronzo foto Raffaele Martino
PREMESSA
La porta mette insieme
alcune delle tessere di quel complesso mosaico che è l’identità di una
comunità cittadina con una lunga storia alle spalle.
SCHEMA ICONOGRAFICO DELLA
PORTA
CAPITOLO I°
PROGRAMMA ICONOGRAFICO DELLA PORTA
Il programma iconografico della porta è
stato sviluppato su otto pannelli bronzei di 1 mt. x 1 mt. scolpiti in
bassorilievo.
Sulle ante superiori, il pannello n. 1 narra della glorificazione del Santo. San Nicola viene rappresentato in atteggiamento benedicente e attorniato da Angeli, due dei quali in atto di porgergli il pastorale e uno che gli sta imponendo la mitra. Il popolo picernese, riconoscibile dal copricapo dell’antico costume femminile, partecipa assorto al glorioso evento.
Il pannello n. 2 raffigura il santo nel contesto della parrocchia di Picerno. Nel triangolo in basso San Nicola e San Rocco in ginocchio ai piedi della madonna. Nel triangolo in alto viene rappresentato uno scorcio urbano visto da piazza Plebiscito con la Chiesa Madre e il campanile sullo sfondo del palazzo Pignatelli-Salvia. Un po’ più a destra la colomba dello Spirito Santo e lo stemma di Picerno.
Il pannello n. 3 narra del miracolo del
grano. Lo scultore ha rappresentato l’episodio offrendo alla nostra
osservazione una scena in pieno svolgimento e molto dinamica. In alto
sono raffigurate delle navi con le vele gonfie e i marinai affacciati
che osservano ciò che sta avvenendo sulla banchina; più in basso un
barcaiolo che trasporta a terra dei sacchi pieni di grano; sulla
banchina marinai in sosta seduti sui sacchi già scaricati e San Nicola
che contratta con il capitano.
Il pannello n. 4 raffigura l’episodio
più celebre della vita di San Nicola, quello della dote alle tre
fanciulle salvate dalla prostituzione, grazie al quale il Santo meritò
il simbolo delle tre palle d’oro. La scena mostra, in basso, la festa
per il matrimonio della prima figlia dopo il dono del primo sacchetto di
monete d’oro; in alto, una camera da letto con le altre due sorelle
sotto le coperte. Il padre è seduto ai loro piedi in atteggiamento di
pensosa preoccupazione. In quel contesto si materializza fuori dalla
finestra la figura di San Nicola nell’atto di lasciar cadere all’interno
della stanza il secondo sacchetto di monete d’oro.
Sulle ante inferiori, il pannello n. 5 narra l’episodio conclusivo della resistenza repubblicana contro l’avanzata delle truppe sanfediste comandate da Sciarpa, nel maggio del 1799. Il sacerdote Don Nicola Caivano e altre 69 persone, di cui 19 donne, vennero trucidati sul sagrato della Chiesa Madre e nella chiesa stessa. Lo scultore ha rappresentato il sacerdote colpito a morte, in mezzo ad altri caduti, con l’ostensorio ancora saldamente tra le mani. In basso, ai margini della scena, si intravede uno degli assalitori con l’arma ancora puntata. Sulla parte alta del pannello viene sviluppato l’appellativo di Leonessa della Lucania che Picerno meritò grazie all’eroismo mostrato dai suoi cittadini nella difesa degli ideali repubblicani. Sono riconoscibili la linea della vecchia torre che simboleggia Picerno, una leonessa ruggente tra i cespugli e la forma della Basilicata. Sul pannello n. 6 vengono rappresentate alcune delle attività economiche del passato, attività tipiche di un mondo agro-pastorale e artigianale. Si riconoscono una mandria col vaccaro, una contadina con l’asino e il maiale e uno scalpellino con alcuni strumenti. Accanto a queste immagini, nel triangolo più in basso, la figura di Giuseppe Nicolò Leonardo Biagio Forlenza, uno degli uomini illustri di quel tempo, nato a Picerno verso la metà del ‘700 da famiglia povera e divenuto a Parigi uno dei più prestigiosi chirurghi oculisti della sua epoca.
Il pannello n. 7 è dedicato a quel
grande fenomeno sociale che è stata nel passato l’emigrazione. Gli
emigranti sono stati i veri eroi del nostro passato recente e meno
recente. Moltitudini di uomini e donne generosi, coraggiosi e
intraprendenti che spontaneamente e senza nulla chiedere o pretendere da
chicchessia, se ne sono andati verso terre lontane, facendosi ciascuno
interamente carico del proprio destino e contribuendo non poco al
progresso economico e sociale della terra di origine. Il pannello n. 8 è dedicato a Picerno nel presente. L’immagine antica del paese, su cui dominava la vecchia torre diroccata, è stata radicalmente modificata dalla ricostruzione successiva al terremoto del 1980. Anche la società picernese è cambiata. Sotto la torre restaurata non più contadini e pastori, ma studenti, operai specializzati, operatori informatici, agricoltori meccanizzati e un gruppo di giovani intorno alla figura di Giovanni Paolo II a simboleggiare il loro legame con papa Wojtyla che a Picerno non fu meno vivo che in altre parti del mondo cattolico. In un piccolo spazio del pannello viene accennata la partecipazione di un cardiochirurgo picernese, allievo di Christian Barnard, alle fasi pionieristiche del trapianto cardiaco, uno degli eventi più significativi della storia contemporanea. |
[ Mailing List ] [ Home ] [ Scrivimi ]