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Donato M. Mazzeo  MASCHITO
Maschito  Storia e Leggenda Verso il Futuro
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LO STATO

DELLA RICERCA

PAREMIOLOGICA

ARBERESHE
IN MASCHITO

 

Diverse sono, ivi, le leggende ed abbondano i racconti tramandati dalla tradizione contadina e popolaresca.

Ricca e variegata è la paremiologia connessa a fatti, eventi, festività, personaggi del passato di cui in altra parte del presente lavoro.

Qualche anno dopo il 1960., il sindaco pro-tempore Giuseppe Giura -Trabocchetti, dava l’adesione a nome della collettività maschitana ai lavori del Simposio di Studi, in Bari, per il nuovo Centenario della Scomparsa di O.K. Skanderbeg (avvenuta a Lezhe, italianizzata in Alessio, il 17 gennaio 1468 per febbre malarica).

Nel giugno del 1967 accorreva a Maschito - dopo una tappa con magnetofono fra le botteghe artigiane, nelle sedi di partito e nelle osterie di Barile e di Ginestra, in compagnia dei rispettivi Sindaci Parnofiello e Allamprese - il celebre linguista skipetaro, Martin CAMAJ, esule da decenni a Monaco di Baviera.

A Maschito raccolse, in compagnia del poeta popolare e ciabattino barilese Raffaele Belluscio e del nipote omonimo, direttamente dalle bocche degli anziani, veraci depositari della sapienza demologica e della superstite lingua albanese, numerosi racconti e detti tipici, molti noti altri ai più sconosciuti.

In questi ultimi decenni, ricerche a vasto spettro e di diverso livello scientifico ed antropologico, sono state effettuate a Maschito e nell’area del Vulture, da Papàs Zef Ferrari ordinario di Lingua Albanese all’Ateneo di Bari, da Papàs Francesco Solano dell’Università di Cosenza, da Papàs Emanuele Giordano, autore lungimirante del primo FJALOR (Vocabolario degli Albanesi d’Italia) per le Edizioni Paoline, ora in ristampa 2000 con utilissimi aggiornamenti per le Università (sette le regioni del Centro-Sud: Sicilia, Calabria, Puglia. Campania. Lazio. Molise. Abruzzo, con cattedre attive di Lingua e Letteratura Arbèreshe, la Basilicata ha presente nel suo Statuto ben due insegnamenti dedicati alle etnìe alloglotte e si appresta a renderli, opportunamente, operanti).

Un non remoto monitoraggio su proverbi e canti popolari albanesi a Maschito (oltre che nelle altre due oasi alloglotte vulturine) è stato, inoltre, effettuato e parecchio materiale è stato pubblicato sulla rivista “Ljdhia” da Papàs Antonio Bellusci di Frascineto, con sede presso la Chiesa Bizantina SS. Salvatore di Cosenza.

Negli anni ‘90. ancora, il periodico di cultura e attualità arbëreshe “Katundi Yne” diretto da Demetrio Emmanuele a Civita (Cosenza) da 30 anni in pubblicazione e che è stata la rivista-madre di “Basilicata Comunità Arbëreshe” nei primi anni, con reportages ed antologie dal Vulture, ha scandagliato le testimonianze viventi del patrimonio originario in Maschito come pure in VaI Sarmento. Mentre la foggia tipica dell’abbigliamento femminile “e gravet” sia feriale che festivo e di quello maschile “e hurravet” in particolari occasioni in Maschito, è stata segnalata. a più riprese, e recentemente nel dovizioso lavoro enciclopedico di settore a cura di Antonio Tortorella su “Costumi degli Albanesi d’Italia”.

lI giornalista Carlo Rutigliano raccoglieva, per il quotidiano “Il Mattino”. negli anni 70-80 utili riscontri sui beni artistici e demologici dei paesi lucani di origine Arbëreshe: in particolare sugli ante-litteram “Itinerari Turistici Potentini” pubblicava notizie e riscontri su eventi sacri e profani con l’ausilio dell’attuale Decano dei Giornalisti di Basilicata, comm. Donato Barhano (Maschito), per Barile di Giuseppe Grimolizzi, sindaco pro-tempore, e di Giuseppe Allamprese sindaco di Ginestra in quel periodo.

La tradizionale rievocazione della cerimonia sacro-profana che si ripete annualmente a Maschito, in primavera, e detta delle “Rethnes” (La cavalcata degli angioletti) è stata illustrata anche dagli studiosi di origine pugliese Domenico Notarangelo per “Basilicata Regione Notizie” e Francesco Noviello. direttore editoriale della “Rassegna delle Tradizioni Popolari di Basilicata, Puglia e Calabria” ed autore di un ponderoso volume su “Canti Popolari della Basilicata”:

nella sezione Arbëreshe relativa alle comunità di Maschito, Ginestra e Barile, l’autore di questo lavoro di ricerca storico-culturale ha dato il suo contributo e ad esso eventualmente si rinvia.

 

 

 

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