La cattedrale con annessa parrocchia "Concattedrale S. Nicola e
Camera" - Tel. 0976/2255
La storia evolutiva di questo manufatto è caratterizzata da diverse
trasformazioni coincidenti a numerose fasi costruttive succedutesi fin dal
XII secolo. La struttura possente a croce latina con tre grosse cappelle
alle spalle dei transetto ed in aderenza alla parete destra della
navata principale è inglobata in semplici volumi con coperture a tetto.
I lavori di bonifica post-sismica sono stati orientati al recupero delle
strutture verticali, alla ricostruzione della parete sinistra del transetto
con l'abside semicircolare e la sistemazione del piano di calpestio.
L'ultimo intervento ha messo in evidenza alcune strutture interrate
appartenenti ad impianti preesistenti ed alle fasi costruttive più antiche.
Infatti sono venuti alla luce i resti di una chiesa del XII secolo ed
elementi riferibili a successivi ampliamenti del XIV-XV secolo.
Le opere
Diversi dipinti raffiguranti Santi e anime purganti: olio su tela collocati
sugli altari laterali della Cattedrale risalenti all'episcopato di Mons.
Manfredi tra il 1724 e il 1728 sono attribuiti ad Anselmo Palmieri. Nella
volta si poteva ammirare la glorificazione di S. Alfonso de Liguori e il
giubileo sacerdotale di Leone XIII, affreschi di Giuseppe Avallone di
Salerno.
Madonna del Rosario: olio su tela (cm. 301 x 205) attribuito a Corneli De
Smet 1589, meglio conosciuto come quadro della Regina Giovanna, restaurato
nel 1852 da Achille Castellano, raffigura la Madonna coi Bambino e i SS.
Domenico e Caterina da Siena, 4 angeli che porgono rose e rosari e una serie
di personaggi che si identificano con l'antipapa Clemente VII, Carlo V
oppure Carlo VI di Francia, Antonio vescovo di Muro, Ottone di Brunswich
(quarto sposo di Giovanna), Giovanna I e una dama di compagnia.
Argenteria Servizio per pontificale solenne in argento dorato eseguito da
Luigi Valedier (Roma, 1726-85) donato da Benedetto XIII al Vescovo di Muro
dell'epoca riportante con l'incisione lo stemma Orsini.
Chiesa Parrocchiale di S. Andrea Apostolo
Piazza don Minzoni - Tel. 0976/2255: Inglobata nel convento di S. Antonio fu
edificata dai Padri Minori Conventuali nel 1420. Ad un'unica aula con
soffitto in legno a cassettoni finemente rifiniti con riferimenti bicromi.
L'abside è coperta con volta a crociera con pareti laterali munite di sei
altari separati da lesene con capitelli che presentano semplici decorazioni
a stucco.
Le opere:
Statua di S. Antonio da Padova: Opera in legno policromato e dorato eseguito
da ignoto scultore napoletano del XVII secolo.
L'altare maggiore è in marmo con due angeli che sostengono due candelabri;
la navata principale e il presbiterio sono separati da una balaustra in
marmo policromo, al di sotto si sviluppa una cripta il cui accesso fu chiuso
durante i lavori di restauro degli anni '50.
Crocifisso: in legno policromo e dorato (cm. 246x166) realizzato da Donisio
Cantore. Cattedra Vescovile: postergale del trono, tre sgabelli e stalli
lignei: eseguiti in legno di noce in date diverse che vanno dal 1631 al 1728
da intagliatori meridionali del XVII e XVIII secolo, la prima donata dal
Vescovo Clemente Confetti ed il resto dal Papa Benedetto III Orsini per
l'inaugurazione della nuova Cattedrale.
Presepe Artistico e Deposizione: Gruppo di 48 pezzi in terracotta e legno
eseguiti dai Maestri Napoletani del Settecento, sono autentici gioielli. Il
Crocifisso, la Cattedra e il Presepe, provengono dalla Cattedrale di Muro.
Chiesa Parrocchiale di S. Marco Evangelista
Piazza Umberto I. Istituita nel 1578 con l'aggregazione di due parrocchie di
San Leone e di S. Eustachio. Ha vissuto diverse fasi di restauro, forse a
causa una originaria assenza di perizia nella prima edificazione. Presenta
al suo interno pochi elementi sia architettonici che decorativi tranne una
modesta controsoffittatura a quadroni policromi ed al centro un quadro
raffigurante la Gloria della Madonna.
Chiesa Parrocchiale di S. Maria del Carmine
Via S. Maria del Carmine. Costruita nel 1606 in adiacenza al Monastero delle
Chiariste che ospitava nel 1617 ventuno monache. La chiesa era utilizzata
dalle stesse come oratorio e poi venne aperta al culto, costituita da una
unica aula con quattro cappelle laterali.
Vi fu cresimato San Gerardo Maiella. Ha subito durante il corso degli anni
numerosi rimaneggiamenti e, semidistrutta dal sisma del novembre '80, non è
stata ricostruita.
Le opere:
Sacra Famiglia: Olio su tela (cm. 264x180) attribuibile a Girolamo
Bresciano.
Santa Barbara: Manichino con arti e testa in legno (altezza cm. 75)
Manifattura Napoletana del XVIII-XIX secolo.
San Giuseppe: Statua in legno (altezza cm. 165) eseguita da ignoto scultore
meridionale databile al 1783.
Chiesa e Convento dei Cappuccini.
Edificio risalente al secolo XVI, a pianta rettangolare con al centro il
chiostro; la chiesa ubicata a sinistra dello stesso è costituita da un'unica
navata coperta con volta a botte e zona presbiteriale divisa da un arco
trionfale con due altari sui muri laterali. L'altare maggiore era adorno di
statue lignee (S. Francesco d'Assisi e Sant'Antonio da Padova) di G.B. Pepe
da Muro; vi erano tele raffiguranti gli apostoli ed opere di Gian Lorenzo
Cardone da Bella; sul coro stalli finemente lavorati ricordano il pulpito
della Cattedrale.
Danneggiato dal sisma del 1980 non è stato ristrutturato.
Chiesa della Madonna del Soccorso
Via Guglielmo Marconi. Formata dall'unione di tre cappelle ed edificata nel
1621 costituisce un piccolo gioiello nell'architettura religiosa murese.
Ricca di affreschi, anch'essa ha subito durante il tempo varie vicissitudini
di carattere costruttivo in quanto addossata ad un costone tufaceo ha
sofferto forti infiltrazioni di umidità.
Danneggiata dal sisma del novembre '80 non è stata ristrutturata.
Le opere:
Soffittatura: eseguita a tempera da Gerardo Pascaretta, particolarmente fine
e pregevole, quella della navata principale risente di un piacevole influsso
barocco nella raffigurazione della Madonna del Soccorso che scaccia il
Maligno.
Crocifisso: Opera in legno di ignoto allievo del Cimabue, ricollocato in
un'edicola adiacente la chiesa nel 1989 a cura della Pro Loco Murese dopo il
suo restauro.
Santuario Diocesano dl Santa Maria delle Grazie di Capodigiano - Tel.
0976/2154
Casa Missionaria dei Padri Redentoristi Via San Biagio - Tel.
0976/71085:
Edificio sacro edificato in tempi assai remoti; durante i lavori di
ristrutturazione nella zona sottostante l'abside sono venuti alla luce i
resti di una fornace romana. Santuario dedicato alla Madonna delle Grazie,
elevato nel 1993 a Santuario Diocesano, fu costruito verso la fine del XI e
inizi del XIII secolo dal maestro Sarolo architetto dei tempo e costruttore
assai rinomato. Costituito da una navata principale e due laterali, dopo la
sua bonifica ha messo alla luce resti di affreschi policromi molto
interessanti.
Luogo prescelto ed amato da San Gerardo Maiella che dal vicino Pianello
correva qui per incontrare la Madonna che gli regalava il "bianco panino".
Le opere:
Tre leoni in pietra, probabilmente funerari e l'ara circolare con festone e
bucranio siti davanti l'ingresso, di epoca imperiale romana.
Madonna delle Grazie: Scultura (altezza cm. 160) eseguita da scultore ignoto
meridionale databile intorno al XV secolo, ridipinta e ristuccata diverse
volte, di epoca tardo-gotica con caratteri arcaici.
Chiesa di San Bernardino da Siena (1500). Rione Maddalena.
Chiesa della SS. Trinità (1600)
Sede del Palazzo di Azione Cattolica in Piazza Matteotti vi fu
battezzato San Gerardo.
S. Maria di Capolisanti (1600) Madonna della Neve (1523)
Risulta dall'unione di due chiese contigue: la prima, dedicata a S. Giovanni
Battista, eretta nel 1508, e la seconda: "S. Maria la Neve" nel 1523. Si
ignora la data dell'unificazione.
Casa Natale di San Gerardo (1987): Rione Pianello.
Oratorio di San Gerardo (1962):
Piazza di Mezzo. Bottega di Sartoria dove San Gerardo apprese il mestiere.
Madonna di Loreto (1600): in Contrada Gauzano.
San Gerardo Maiella (1959): con annessa parrocchia S. Gerardo Maiella
in c.da Ponte Giacoia.
San Vito (1699): in Contrada San Vito.
San Giuseppe (1981): in Contrada Casale San Giuliano.
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