PREFAZIONE
La ricostruzione e rilettura di
aspetti e momenti che più incisivamente hanno connotato la storia della
Basilicata, dall'antichità all'età contemporanea, si è andata
arricchendo, negli ultimi anni, di nuovi e pregevoli contributi, per il
merito ed il metodo di temi e problemi trattati. Sono questi,
indubbiamente, alcuni dei primi significativi frutti di nuovi percorsi
storiografici che si vanno lasciando alle spalle un discutibile modo di
fare storia, spesso più legato e condizionato da schemi precostituiti
che da ancoraggi a solide basi documentarie, che vanno rigorosamente
analizzate ed utilizzate, nel quadro di più ampi orizzonti. Non mancano
ora, anche in tale direzione, alcuni positivi apporti di ricerca, anche
fra quelli limitati a piccoli contesti locali, che finora hanno quasi
esclusivamente richiamato l'attenzione di volenterosi cultori di memorie
patrie, pur non sempre "addetti ai lavori".
Nel quadro di tale ancora articolato contesto di attenzione alla storia
locale, il volume di Raffaella Brindisi Setari, relativo alla storia
della comunità di Trivigno dall'antichità all'età contemporanea,
costituisce certamente un significativo contributo all'accurata
ricostruzione di vicende e momenti che nel lungo periodo hanno
caratterizzato la vita di uomini e donne di quel centro, oltre che un
arricchimento documentario per il più generale processo di rilettura in
atto della storia regionale, nella peculiarità delle sue aree e
microaree.
Attraverso un lungo e molecolare scavo archivistico, condotto non solo in
sede locale, l'A. ha ricostruito peculiarità ed aspetti ritenuti di più
significativo rilievo nel più generale quadro dei locali contesti
istituzionale-amministrativo, socio-economico, politico-culturale. Ricco
di notizie ed annotazioni relativi ad assetti e sviluppi della vita
amministrativa, ad alcuni intricati intrecci nel rapporto
potere-istituzioni, laiche ed ecclesiastiche, nonché al peso e
all'incidenza, nel lungo periodo, della giurisdizione feudale, il lavoro
presenta un minuzioso quadro sociale d'insieme, che soprattutto a
partire dal Settecento allarga l'attenzione anche a più peculiari
aspetti socio-professionali, linguistici e di costume. Opportuna,
soprattutto per tali percorsi di lettura, risulta la scelta di
accompagnare le parti discorsive con alcuni più interessanti documenti,
oltre che offrire quadri riassuntivi di lettura, come ad esempio per
l'andamento della popolazione, i flussi migratori, alcune delle funzioni
e dei ruoli espletati a livello istituzionale e socio-politico, dai
sindaci, ai sacerdoti, ai notai, ai "patrioti".
L'ancoraggio, nella trattazione di vicende storico-politiche
particolarmente significative, a momenti cruciali nella storia del
Mezzogiorno, evidenzia e conferma, anche per una piccola comunità, uno
degli elementi caratterizzanti della rilettura in atto della storia
regionale, di una realtà cioè non immobile, né chiusa, ma attivamente
sintonizzata con contesti ed avvenimenti più generali.
Certo, sarebbe stata interessante, oltre che opportuna, soprattutto nella
ricostruzione degli assetti istituzionali-amministrativi e nella lettura
di alcune delle vicende socio-politiche di più larga incidenza nella
comunità locale considerata, una contestuale attenzione ai centri
abitati dell'area circostante, al fine di utili elementi di
comparazione. Ma, ne siamo certi, la tenace volontà che ha finora
accompagnato il lungo percorso di ricerca di Raffaella Brindisi Setari
continuerà ad essere di alimento, oltre che di sprone, ad andare avanti,
nel quadro dell'orizzonte comparativo da noi auspicato, a partire
proprio dall'interessante lavoro realizzato su Trivigno.
ANTONIO LERRA
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