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rivigno - Dal Medioevo all'età Contemporanea
Raffaella Brindisi Setari
 

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NOTE

1 G. RACIOPPI, Storia dei Popoli della Lucania e Basilicata, Roma 1889, vol. II, p. 285 ss.
2 P. COLLETTA, Storia del Reame di Napoli, Napoli 1969, vol. III, p. 111.
3 N. CORTESE, Prime condanne murattiane della Carboneria, in Archivio per le Provincie Napoletane, n.s. XXXIV (1953-54), p. 297 ss.
4 T. DI DOMENICO, La Carboneria meridionale. Testi e documenti, Salerno 1980, p. 9 s.
5 M. A. DE CRISTOFARO, La Carboneria in Basilicata, Venosa 1991, p. 81.
6 Ivi, p. 45 ss, note 4 e 56. "Nell'Assemblea Carbonara, tenuta clandestinamente in Basilicata, il 28 agosto 1818, si decise di costituire, autonoma da Salerno, la Suprema Magistratura della Carboneria della Lucania Orientale di qui la divisione delle Vendite in Lucania Occidentale, corrispondente, quanto a territorio, alla provincia del Principato Citra e in Lucania Orientale, corrispondente alla Basilicata". In quella riunione venne codificato lo Statuto organico della Carboneria, che, all'art. 10, stabiliva la proporzione tra la popolazione e le Vendite; fino a 1.000 abitanti vi poteva essere una Vendita, due da 1.000 a 2.000, ecc. I membri effettivi erano i piccoli proprietari (per Trivigno è riportato Saverio Filitti, su cui gravava il più alto imponibile fondiario), i bassi ufficiali civili e militari. T. Di DOMENICO, cit., Doc. I, p. 70 ss.
7 BIBLIOTHEQUE NATIONAL DE PARIS, Fonds italiens, ms. cit., p. 33 ss.
8 T. PEDIO, Dizionario dei Patrioti Lucani, op. cit., vol. III, Bari 1979, pp. 39, 335; vol. V, Bari 1990, p. 82; vol. I, Trani 1969, pp. 431, 270; vol. IV, Bari 1990, p. 81.
9 N. CORTESE, Memorie di un generale della Repubblica e dell'Impero. Francesco Pignatelli Principe di Strongoli, Bari 1927, vol. I.
10 G. DE ROSA, Storia contemporanea, Bergamo, 1988 p. 7 ss.
11 R. RIVIELLO, Cronaca potentina dal 1799 al 2882, Potenza 1888, p. 85 ss.
12 A. LERRA, Chiesa e società nel Mezzogiorno cit., p. 44 ss.
13 R. RIVIELLO, op. cit., p. 97 ss.
14 G. RACIOPPI, op. cit., vol. II, p. 287 ss.
15 T. PEDIO, Dizionario dei patrioti Lucani cit., Bari 1979, vol. III, p. 39.
16 Ivi, vol. II, p. 270.
17 A.C.T., Bilanci di previsione dal 1810-1877, bilancio 1820 ss.
18 A.C.T., Bilanci di previsione dal 1810-1877.
19 A.P.T., 1 Libro dei Morti 1664-1790.
20 A.S.P., Intendenza di Basilicata, busta 920.
21 Ivi, busta 269, fasc. 234.
22 Ivi, busta 1084, fasc. 1435.
23 A.C.T., Bilanci di previsione dal 1810-1877.
24 T. PEDIO, Contadini e Galantuomini nelle Provincie del Mezzogiorno d'Italia durante i moti del '48, Matera 1963, p. 21.
25 A.S.P., Processo di valore storico, busta 122, fasc. 6. Fra i carbonari vi erano: il possidente Francesco Antonio Basileo Coronati, il galantuomo Rocco d'Aniello, gli uscieri circondariali Nicola Cascinolo e Pietro Buano, il civile Francesco Saverio del Giudice, il galantuomo Saverio Filitti e il nipote Saverio, Francesco Antonio Lamonea, cancelliere comunale a Brindisi di Montagna, l'avv. Francesco Antonio Beneventi, i fratelli Miraglia, dott. Gaetano, avv. Giovanni, Don Nicola e il sacerdote Don Vincenzo, Gerardo Allegretti, Vincenzo de Gloria ex cancelliere del Giudicato Regio, il capurbano Tommaso Brindisi.
26 R. RIVIELLO, Op. cit., p. 127 ss.
27 T. PEDIO, Contadini e Galantuomini cit., p. 85.
28 Ivi, p. 89 ss.
29 A.S.P., Processo di valore storico, busta 122, fasc. 16.
30 T. PEDIO, Contadini e Galantuomini cit., p. 99 ss.
31 T. PEDIO, Dizionario dei Patrioti Lucani cit., Bari 1990, vol. IV, p. 136.
32 M. MAZZIOTTI, Costabile Carducci e i moti del Cilento del 1848, Salerno 1993, p. 106.
33 A.S.P., Processo di valore storico, busta 122, fase. 6.
34 T. PEDIO, Contadini e Galantuomini, p. 138 ss.
35 A.S.P., Processo di valore storico, busta 122, fase. 6.
36 Ivi, busta 123, fase. 11.
31 Ivi, busta 122, fase. 7.
3$ Ivi, busta 121, fase. 1.
39 A.S.P., Intendenza di Basilicata, busta 13, fase. 211.
40 Ivi, busta 12, fase. 198.
41 R. TRIFONE, Feudi e demani, Faenza 1909, p. 418.
42 A.S.P., Protocollo dei Notai, distretto di Potenza, Anzi. Notaio Biase Barra, atto rogato il 13 giugno 1818, vol. III, anni 1818-21.
43 A.S.P., Intendenza di Basilicata, Atti Demaniali, busta 771, fase. 8-10. Cinque dei sei quotisti che nell'anno 1813 avevano ottenuto l'assegnazione della quota, così come si è già detto, l'avevano ceduta:
- di Roma Angelantonio ad Alessandro Coronati, per 1 moggio, 8 none e 61 passi, a Gerardo Allegretti per 1 moggio, 2 none e 21 passi.
- Musacchio Domenico agli eredi di Giuseppe Sassano, per none 5 e passi 29.
- Paternostro Michele a Sassano Teresina, per 6 none e 55 passi.
- Plinio Michele a Padula Fabrizio, per 4 none e 85 passi.
- Passarella Vincenzo al sacerdote Passarella Vincenzo, per 2 moggi, 4 none e 70 passi.
44 Ivi, fase. 9.
45 Ivi, fase. 10.
46 Ivi, Intendenza di Basilicata, il terremoto del 1857. L'Intendente ai Signori Direttori dell'Interno e di Polizia, busta 1360, fase. 4. R. DE CESARE, La fine di un Regno, Perugia, 1975, vol. I, p. 218.
47 Annali Civili del Regno delle Due Sicilie, fase. CXXIV, Napoli 1858, p. 145.
48 R. RIVIELLO, Cronaca Potentina cit., p. 187.
49 Ricerche di Storia Sociale e Religiosa, 25-26 Gennaio-Dicembre 1984, Casa della Stampa, Tivoli, p. 69 ss.
50 A.S.P., Intendenza di Basilicata, danni del terremoto del 1857, busta 1380, fasc. 176.
51 I cittadini danneggiati dal terremoto furono: Giuseppe Marino, Maria Carilli, Michele Muliere, Isabella di Nella, Rosa Allegretti, Domenica Blasi, Domenico Filitti, Francesco Rago, Anna Pisani, Anna Allegretti.
52 G. DE ROSA, op. cit., p. 122 ss.
53 A.S.P., Intendenza di Basilicata, busta 12/190.
54 G. DE ROSA, Op. cit., p. 127.
55 R. CIASCA, La Basilicata e l'Unità d'Italia, in G. D'ANDREA, La Basilicata nel Risorgimento, Potenza 1981, pp. 297-311.
56 A.C.T., Deliberazioni del Consiglio Comunale - anno 1859-60, 16 luglio 1860. Furono designati come Capocompagnia: Federico Volini, Rocco d'Aniello e Giovanni Miraglia; Capiplotone - I terna - Francesco Coronati, Giuseppe Pilogallo e Luigi Marotta; II terna - Arcangelo Passarella, Giovanni Coronati e Giuseppe Sarli; Caposezione - I terna - Francesco Antonio Beneventi, Nicola Cascinolo e Basileo Zito; II terna - Saverio del Giudice, Arcangelo Maggio Zito.
57 M. LACAVA, Cronistoria documentata della rivoluzione in Basilicata del 1860, vol. I, Napoli 1895, p. 454.
58 Ivi, vol. I, p. 458; vol. II, p. 1039.
59 Ivi, vol. II, pp. 702, 778.
60 R. RIVIELLO, cit., p. 244 ss.
61 A.C.T., Deliberazioni Consiglio Comunale, 18 novembre 1860 (con una spesa di ducati 9,70).
62 R. RIVIELLO, op. cit., p. 265 s. La coscrizione obbligatoria fu un grave errore da parte dello Stato; non si tenne conto che con i Borboni le leggi di coscrizione ammettevano molte esenzioni a favore di coloro che si dedicavano agli studi, al sacerdozio, o di quelli che potevano permettersi, pagando, di farsi sostituire da un altro, o ottenere una certificazione di presunta malattia; pertanto solo i contadini o gli artigiani poveri erano costretti al servizio militare.
63 Ivi, p. 216.
64 A. LERRA, Chiesa e società cit., p. 271 ss.
65 A.P.T., busta I, fasc. 1, parag. c-d; fasc. 2, parag. b-c-d.
66 R. RIVIELLO, cit., p. 271 ss.
67 A.C.T., Delibere del Consiglio Comunale del 7 ottobre 1860 e del 18 dicembre 1860.
61 Ivi, Delibera 4 giugno 1861.
69 A.S.P., Intendenza di Basilicata, Pubblica Sicurezza. Miscellanea, busta 1, anni 18611898, anno 1861.
70 M. SARACENO, Il brigantaggio post-unitario nella regione del Vulture, note e documenti, Rionero 1985, p. 88 ss. Donatelli Carmine, detto Crocco, nato a Rio il 5 giugno 1830 da Francesco e da Maria Santomauro, salariato dei signori Fortunato. Soldato borbonico, disertore nel 1852 quando si diede alla macchia e latitante, dopo la fuga dal bagno penale di Brindisi, ove scontava la pena a 19 anni di carcere. Aderì all'insurrezione unitaria e fu alle dipendenze del Vice Intendente di Melfi, Decio Lordi. In seguito, vistasi negata la grazia, si mise a capo della reazione a orata. Delle sue gesta si è già ampiamente detto. Nell'agosto del 1864 riparò nello Stato Pontificio. Dalla Corte d'Assise di Potenza fu processato e ritenuto colpevole di 62 omicidi consumati e 13 mancati, fu condannato a morte l'11 settembre del 1872. Fu difeso d'ufficio dagli avv. Tommaso Sarli, Gerardo Santanello e Francesco Guarini, nativo di Trivigno al quale il 3 novembre i briganti avevano ucciso il cugino Giambattista Guarini e la zia Cristina Brindisi; per questo omicidio però Crocco rivendicò con forza la sua estraneità. Con Decreto Regio del 13 settembre 1874 la pena di morte gli venne commutata nei lavori forzati a vita. Nel 1889 nel bagno penale di Santo Stefano cominciò a scrivere la sua autobiografia; morì a Portoferraio il 18 giugno 1905.
71 Ivi, p. 49 s. Augustine Marie, Oliver De Langlais, da molti detto erroneamente Langlois, nato a Nantes nel 1822, gentiluomo, funzionario delle dogane francesi. Legittimista francese, fu inviato, nell'aprile del 1861, dal generale Clary presso le bande di Crocco; condizionò e influenzò negativamente ogni rapporto tra Crocco e Borjes. . Non si sa quando e perché abbandonò Crocco e il suo ruolo di filoborbonico. Tornato in Francia finì tranquillamente i suoi giorni.
72 Ivi, p. 44.
73 E. MASSA, Gli ultimi briganti della Basilicata. Carmine Donatelli Crocco e Giuseppe Caruso. Note autobiografiche, Melfi 1903, p. 146.
74 M. SARACENO, cit., p. 48.
75 R. RIVIELLO, Op. cit., p. 275; A. PISANI, Cronistoria di Brindisi di Montagna, dal 1262 al 1927, Palombara Sabina 1927, p. 81; A.S.P., Prefettura, Gabinetto, anni 1861-69, f. 16. Paolo Serravalle, calabrese di Morcone, bandito, evaso dalla galera nel 1858, si nascose nei boschi di Brindisi e Trivigno, nei pressi della grancia di Luigi Materi, suo antico padrone. Si unì a Crocco fin dall'inizio e con lui condivise tutti gli eccessi. Fu ucciso in uno scontro a fuoco con la Guardia Nazionale Calabra il 24 agosto 1863 in cui venne ferita mortalmente Donna Cherubina di Donato, sembra da un colpo sparato dallo stesso brigante. Quest'ultimo colpito al cuore da due colpi sparati dal caporale calabrese Macrì stramazzò a terra morto. A Serravalle fu tagliata la testa che, portata a Potenza in un paniere, fu issata sulla punta di un palo ed esposta sul Monte Reale. Ad un tratto un giovane forestiero, al quale il brigante aveva ucciso i parenti, si fece largo tra la folla, avvicinatosi rabbioso e commosso al palo tagliò un pezzo di carne dalla nuca, lo mise tra i denti e lo masticò con ferocia selvaggia, provocando tra i presenti nausea, raccapriccio e orrore.
76 A.S.P., Processo di valore storico, busta 274, fasc. 5-6; busta 275, fasc. 1-5; busta 276, fasc. 6-10. Tutte le notizie relative alla preparazione e all'invasione brigantesca avvenuta a Trivigno, il 3 novembre 1861, sono state tratte dalle carte processuali summenzionate.
77 M. MONNIER, Brigantaggio storia e storie, Venosa 1987. In esso è inserito, da p. 118 a p. 140 il Diario di Borjes. José Borjes, nato in Catalogna nel 1812, figlio di un ufficiale, comandante di brigata durante la sfortunata guerra carlista, esperto e coraggioso guerrigliero, inviato di fiducia dei Borboni e capo in pectore della guerriglia nel Mezzogiorno, raggiunse Crocco a Lagopesole il 22 ottobre 1861.
78 Ivi, p. 132.
79 C. CROCCO, Come divenni brigante, a cura di T. PEDIO, Manduria 1964, p. 98 ss.
80 M. MONNIER, cit., p. 136.
81 A.S.P., Intendenza di Basilicata, Pubblica Sicurezza 1861-1898. Miscellanea, busta 1.
82 A.S.P., Processo di valore storico, busta 274, fasc. 5.
83 Ivi, busta 274, fasc. 4
84 C. CROCCO, (K. cit., p. 197.
85 E. MASSA, Gli ultimi briganti della Basilicata. Carmine Donatelli Crocco e Giuseppe Caruso cit., p. 68 ss.
86 C. CROCCO, X. cit., p. 179.
87 M. MONNIER, cit., p. 136.
88 A.C.T., Stato Civile, Atti di Morte, anno 1861, num. 142.
89 Ivi, num. 149. Angela Nella, secondo la tradizione popolare, fu giustiziata dalla Guardia Nazionale il 5 novembre 1861 e le furono mozzate le mani.
90 Ivi, num. 146.
91 Ivi, num. 141.
92 C. CROCCO, cit., p. 100.
93 A.C.T., Delibera Consiglio Comunale, 7 febbraio 1862.
94 A.C.T., Stato Civile, Atti di Morte, n. 145.
95 Ivi, num. 143-144.
96 E. DE ALBENTIIS, Il Prof. Fabrizio Padula e la sua carriera scientifica, Atri 1913, p. 6 ss.
97 M. MONNIER, cit., p. 140.
98 A. PISANI, cit., p. 77.
99 C, CROCCO, M- cit., p. 101 ss.
100 M. MONNIER, cit., p. 142.
101 C. CROCCO, cit., p. 180.
102 M, MONNIER, cit., p. 156.
103 A.S.P., Processo cit., busta 275, fasc. 1. Verbale della perizia medico-legale (v. Appendice, doc. I, p. 195 ss.).
104 Ivi, Verbali delle perizie degli edifici pubblici e privati, saccheggiati e incendiati (v. Appendice, doc. I).
105 Ivi, busta 275, fasc. 1, p. 19 ss. (v. Appendice, doc. II, p. 199 ss.).
106 Ivi (v Appendice, doc. III, p. 203 ss.).
107 Ivi (v. Appendice, doc. IV, p. 205 ss.).
108 R. NIELLO, op. cit., p. 329 ss.
109 A.S.P., Processo di valore storico, busta 275, fasc. 1-5 (v. Appendice, doc. V, p. 208 ss.).
110 Ivi, busta 275, fasc. 1-5; busta 276, fase. 6-10 (v. Appendice, doc. VI, p. 211 ss.).
111 M. SARACENO, cit., p. 48.
112 T. PEDIO, Inchiesta sul brigantaggio. Relazione Massari Castagnola. Lettere e scritti di Aurelio Saffi. Osservazioni di Pietro Rosano, in Critica della "Civiltà cattolica", Manduria 1983, p. 41 e ss.
113 Ivi, p. 53.
114 A. LUCARELLI, La Puglia nel sec. XIX, Bari 1928.
115 ASP, Processo di valore storico, busta 274, fase. 4.
116 R. BRIENZA, Il Martirologio della Lucania, Potenza 1882, p. 275.
117 P. VARUOLO, Il volto del brigante in Basilicata 1860-1877, Galatina 1985, p. 1 ss.
118 Ibidem.
119 Ibidem.
120 Ibidem.
121 A.S.P., Prefettura di Basilicata, Brigantaggio, Processo politico, busta 274, fase. 4.
122 A.S.P., Prefettura di Basilicata, Brigantaggio, busta 29, f. 40.
123 A.C.T., Cat. 15, Classe VIII. Registro delle Deliberazioni Comunali, anni 1869-70-71.
124 Ivi, delibera 20 ottobre 1869.
125 E. DE ALBENTIIS, cit., p. 9 s.
126 A.S.P., Processo di valore storico, busta 433, fase. 5-12 (v. Appendice, doc. VI).
127 G. FORTUNATO, Scritti vari, Trani 1900, p. 381; R. VILLARI, Il sud nella storia d'Italia, Bari 1968, vol. I, p. 89 ss.
128 A.C.T., Registro delle Deliberazioni del Consiglio Comunale, anno 1861-1862. Delibera 25 maggio 1862.
129 Ivi, anno 1863-64. Delibera 10 febbraio 1864.
130 A.S.P., Prefettura, Archivio Generale quinquennio 1873-77.
131 A.C.T., Categoria IV, classe Il. Servizio Assistenza Sanitaria.
132 Ivi, Categoria X. Lavori Pubblici, Classe VII. Ufficio postale, telegrafico.
133 Ivi, Trasferimento dell'Ufficio postale in altro locale.
134 A. LERRA, La scuola in Basilicata nel primo decennio post-unitario, in Studi di storia del Mezzogiorno offerti ad Antonio Cestaro da colleghi e allievi, a cura di Francesco Volpe, Venosa 1993, pp. 207 ss.
135 A.C.T., Registro delle Delibere del Consiglio Comunale, anno 1865-66. Delibera 7 novembre 1865.
136 Ivi, anno 1861-62. Delibera 2 novembre 1861.
137 Ivi, anno 1867-68. Delibera 15 ottobre 1867; ivi anno 1869-70-71. Delibere 17 febbraio 1870; 10 ottobre 1870.
138 Ivi, anno 1861-62. Delibera 8 ottobre 1862.
139 Ivi, anno 1869-70-71. Delibera 1 novembre 1871.
140 A. LERRA, cit., p. 216.
141 A.S.P., Intendenza di Basilicata, busta 1084, fasc. 1435.
142 A.C.T., Categoria X, classe IV, fasc. 1. Costruzione e manutenzione fontane e abbeveratoi.
143 Ivi, acque e fontane pubbliche, fasc. 2 (impresa D. Mollica).
144 Ivi, Polizia fluviale, fasc. 3, prosciugamento dei laghi.
145 Ivi, classe VIII, fasc. 1 (la costruzione della tratta Potenza-Trivigno costò 11 milioni).
146 Ivi, manutenzione strada d'accesso alla stazione ferroviaria, Delibera Consiglio Comunale 17 luglio 1899.
147 Ivi, Classe VI, Manutenzione della strada che collega Trivigno alla strada Albano-Marsico.
Francesco Paolo Brindisi nato a Trivigno il 3 marzo 1866 da Tommaso e da Aurora Guarini, sposò Rafaela Miraglia. Esercitò dapprima la professione di avvocato e successivamente (1898) quella di notaio, ricoprì cariche amministrative e fu per un lungo periodo sindaco. In qualità di Consigliere Provinciale s'interessò di molte questioni inerenti alla Basilicata e al paese. Morì a Trivigno il 24 giugno 1928.
148 Ivi, Classe I, fasc. 6. Consolidamento dell'abitato, nota Prefettizia del 19 gennaio e 15 febbraio 1907.
149 Ivi, Categoria IV, fasc. 1-2; Delibera consiglio Comunale 21 agosto 1868.
150 Ivi, Progetto per la costruzione del Cimitero.
151 R. TRIFONE, Feudi e demani, Faenza 1909, p. 492.
152 A.C.T., Atti demaniali, Categoria V, fasc. 1, sottofasc. 4.
153 Ivi, sottofascicolo 3.
154 A.S.P., Atti Demaniali, vol. III, foglio 153.
155 A.C.T., Atti Demaniali, Categoria V, fasc. 1, sottofasc. 7.
156 Ivi, sottofasc. 8-9-10.
157 Ivi, sottofasc. 11-12-13.
158 Ivi, sottofasc. 14.
159 CIRO LAPESCHI, Istruttore Demaniale. Relazione per i demani di Trivigno, gennaio 1938.
160 A.C.T., Atti Demaniali, Categoria V, fasc. 1, sottofasc. 14.
161 Ivi, sottofasc. 15-16.
162 E. AZIMONTI, Inchiesta Parlamentare sulle condizioni dei contadini nelle Provincie Meridionali e nella Sicilia, vol. V, Basilicata e Calabria, tomo I, Basilicata, Roma 1909, p. 21 ss.
163 E. DE ALBENTIIS, cit., p. 15 ss.
Fabrizio Padula nato a Trivigno il 19 ottobre 1861 da Michele e Carmela Sarli. Il giovane Fabrizio con grande impegno, vinta una borsa di studio, visse in collegio a Napoli per sei anni. Terminato il liceo s'iscrisse alla facoltà di Medicina, laureandosi il 14 agosto 1885, con il massimo dei voti e la tesi degna di stampa. Manifestò interesse anche per gli studi agrari finalizzati soprattutto alla comprensione del fenomeno dell'emigrazione contadina, giungendo alla conclusione che la coltura granaria, nella parte montuosa della Basilicata, dovesse essere sostituita da quella dei prati permanenti, per tale motivo introdusse nel 1882 nella Provincia il seme della lupinella (leguminosa), che dette buoni risultati. S'interessò, inoltre, alla situazione sociale particolarmente arretrata in cui versava la popolazione di Trivigno. Organizzò una scuola serale e riunì in una Società Operaia i contadini e gli operai, istituendo una piccola Cassa di Prestito per sottrarli all'usura. Raccolse intorno a sé gli studenti; nella sala della Società Operaia eresse un palcoscenico di cui dipinse le scene, adattandolo per le rappresentazioni teatrali. Fondò un Circolo intitolato a Luigi La Vista (letterato e patriota, nato a Venosa nel 1826, morto sulle barricate di Napoli il 15 maggio 1848), ove potevano riunirsi i galantuomini e gli impiegati dell'Ufficio del Registro, della Pretura, con giornali e riviste messi a disposizione. A ventuno anni divenne assessore e consigliere comunale, e diede il suo fattivo contributo per la sollecita realizzazione di un antico progetto per una condotta d'acqua. Risolse anche il problema delle acque luride con il contributo dei singoli proprietari, superando in tal modo le more burocratiche. Nel 1890 come tenente medico di Marina fu destinato a Venezia, ove profuse la sua opera con professionalità e profonda umanità. Nel 1893 vinse il posto di medico nel Dispensario celtico governativo della città di Roma, dove rimase per due anni, come aiuto, e nove come Direttore. Nel 1895 vinse la cattedra di Chirurgia all'Accademia di Roma, nel 1903 quella di Medicina Operatoria a Napoli. Fu instancabile nel prodigare la sua opera ai feriti che giunsero a Napoli da Messina sconvolta dal terremoto. Fu autore di molte opere scientifiche, per la sua capacità didattica fu molto amato dagli allievi. Morì, dopo una lunga malattia, a Napoli nella sua villa di Capodimonte, il 28 agosto 1933.
164 E. AZIMONTI, cit., p. 21 ss.
165 E. DE ALBENTIIS, cit., p. 15 ss.
166 T. PEDIO, Dalla caduta dell'Impero Romano agli Angioini, Bari 1987, vol. I, p. 304 ss.
167 La presenza in Africa del sottotenente Gaetano Brindisi è documentata da una fotografia inviata alla famiglia da Porto Said nel 1896. Rocco Filitti è presente nella targa commemorativa dove sono riportati i nomi dei lucani caduti ad Adua, collocata sulla facciata della Caserma Lucania di Potenza.
168 E. AZIMONTI, A. cit., p. 77. Sono stati tratti i dati relativi agli anni 1881-1900.
169 A.C.T., Categoria VIII, classe II, fasc. 4.
170 A.S.P., Fondo Questura, Registri dei passaporti, anni 1900-1916; nn. 3-8-10-12-1416-18.
171 E. AZIMONTI, cit., p. 81 ss.
172 R. BRINDISI SETARI, Le Chiese di Trivigno, Lavello 1997, pp. 39-45
173 E. AZIMONTI, lue. cit., p. 85.
174 R. GIURA LONGO, La Basilicata moderna e contemporanea, Matera 1992, p. 179.
175 T. PEDIO, cit., p. 308 s. 176 L, PREDONE, (K. cit., p. 253. 177 L. RANIERI, La Basilicata, Torino 1961, vol. 15, p. 37 s.

 

 

 

 

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