Immortalità
Io così penso
che l’uomo morendo
diventi energia
dell’universo.
Il suo spirito
liberandosi dal corpo
emigra
nell’umore ferace
che alimenta i frutti
della terra,
nello spazio infinito,
nella pioggia
che a goccia a goccia
racconta
i fatti del cielo
agli esseri terrestri.
Non vi sembra
che nell’onda che arriva
ansimando dal cuore del mare
s’odano le voci
di chi, prima di noi,
nel passato,
ha amato la gloria
e l’ardimento?
O, d’estate,
quando un vento soave
alita intorno a noi,
come un fruscio,
espressioni soavi
echeggino lievi
nutrendo il nostro animo
d’antico amore?
Ci ritroveremo
nell’armonia della luce
nella pace delle stelle
nell’iridescente pulviscolo
dell’aria
nei cupi, profondi silenzi
di lontano scontento,
particelle invisibili
nell’ordine del cosmo.
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