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Scuola Media Leonardo Sinisgalli - Potenza     classe III A  2003-2004

 

“...ciò che facciamo in vita recheggia nell’eternità e a voi quest’eternità spetta di diritto...”

CONCITA DE GREGORI (dalla Repubblica 14/11/03)

 

L’Italia è in lutto! Tutti vogliono esprimere con un gesto di solidarietà il proprio dolore. Era la mattina del 12 Novembre quando due veicoli, un’autocisterna colma di esplosivo fermano i sogni dei diciannove eroi che hanno sacrificato la loro vita per far prevalere i principi della propria patria.

Uno dei feriti, Marco Pinna, racconta di essersi salvato “per merito della sua scrivania” che lo ha difeso dall’onda d’urto. Secondo la versione di alcuni testimoni, alla guida dei blindati, non c’era gente di Nassirva. Quest’ultimo, infatti, collaborava con i soldati italiani in modo eccellente.

Probabilmente è stato un attentato terroristico da parte dei feddayn di Saddam ormai salvati da Al Quaeda. Nessuno degl’italiani si arrende, perché hanno ancora il coraggio di andare avanti.
Dalla base Maestrale, sulla riva dell’Eufrate, arriva notizia che si sta ricostruendo un terrapieno a difesa della palazzina distrutta. Il generale Bellini legge l’ultimo appunto: è sera, sta per partire; non e mai stato a Nassirva, “avrei voluto vederla com’era prima”. Come prima però, ora non c’è più niente. “Tornate a casa, non fatevi uccidere per la guerra di Bush”, hanno scritto quattro adolescenti scesi dal motorino coi fiori. L’ultima a portare una rosa è Maya, sei anni. “Ho visto quel soldato con la bambina in braccio, nella foto sul giornale, e ho detto a mamma, se fosse stato papà mi sarebbe dispiaciuto da morire”. Allora lei mi ha detto hai ragione e siamo venuti a salutarlo”.

 

Carbone Cecilia

Cardillo Giulia

Di Perna Sara

Lapenta Cristina


   
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