LA SCONFITTA DELLA FEBBRE
GIALLA
|
L'ILLUSTRAZIONE
I metodi per tenere sotto
controllo e prevenire la febbre gialla derivano dalle ricerche
condotte nel 1900 a Camp Lazear, a Cuba, da una Commissione
dell'Esercito degli Stati Uniti. Tali ricerche dimostrarono
definitivamente che le zanzare trasmettevano il virus della febbre
gialla da una persona all'altra. Il primo volontario a essere
contagiato in seguito a una puntura di zanzara fu il soldato
semplice John Kissinger. I medici che condussero gli esperimenti
furono il Maggiore William C. Gorgas, ufficiale sanitario de
L'Avana, il dottor Aristides Agramonte, patologo, il dottor Carlos
J. Finlay, Presidente della Commissione cubana per la febbre gialla,
nonché colui che per primo indicò il possibile ruolo infettivo delle
zanzare, il dottor James Carroll, batteriologo, e il dottor Walter
Reed (1851-1902), Presidente della Commissione. |
PREMESSA
L'esperienza è l'inizio della conoscenza.
Ancora un
secolo fa la vita nei Tropici era irta di pericoli, si conoscevano poco
le malattie caratteristiche dei paesi caldi, e non si erano ancora
trovati i mezzi, oggi familiari a tutti, per prevenirle. La storia della
graduale scoperta delle loro cause, e quindi dei rimedi atti a
combatterle, è piena di episodi bizzarri e romantici, tali da confermare
che sovente la realtà è più strana della fantasia.
Un grave flagello(1)
dei Tropici era la febbre gialla, molto diffusa, come la malaria (malattia
molto antica, con la quale la febbre gialla era anticamente
identificata, frequente anche in Inghilterra ai tempi di Sydenham e
conosciuta come 'febbre delle paludi'), nell'Africa occidentale, nelle
Indie occidentali e in Sud America. Causata da un ultravirus, è
trasmessa dalla Stegomia o Aedes Aegypti in città e da altre zanzare
nelle campagne(2).
Si suppone, in genere, che gli equipaggi di Cristoforo Colombo siano stati
decimati proprio dalla febbre gialla, durante la seconda spedizione a
Santo Domingo nel 1493; ma le prime descrizioni cliniche ed
epidemiologiche in cui essa è perfettamente riconoscibile risalgono a un
epoca posteriore e sono quelle di Lopez de Cogolludo (1694, Yucatan), di
padre Du Tertre e di Compet (1635). Secondo Garrison, la locuzione
'febbre gialla' è stata usata per la prima volta da Griffin Hugues nel
1750 (Historie naturelle des Barbades). Nel XIX secolo, via mare, la
malattia aveva ormai raggiunto l'Europa a Cadice, importata dall'Avana e
da Vera Cruz, dove imperversò in forma endemoepidemica dal 1870 al 1930.
Una delle epidemie più drammatiche fu quella scoppiata nel 1973 a
Philadelphia, di cui il dottor Benjamin Rush ha lasciato un terribile
resoconto(3).
La strada della conoscenza della febbre gialla è costellata di nomi
benemeriti: nel 1881 il cubano Carlos J. Finlay(1833-1915) formulò il
sospetto che essa fosse trasmessa dalla stegomia, ma non produsse prove
conclusive. Nel 1900 Walter Reed (1831-1902), medico militare,
batteriologo, allievo di William H. Welch presso l'Università Johns
Hopkins di Baltimora, fu mandato all'Avana, quale Direttore della
Commissione per la Febbre Gialla, accompagnato da altri due batteriologi
della sua stessa università: James Carroll (1845-1907), suo sostituto, e
Jesse Lazear (1866-1900), il quale aveva già lavorato nell'isola di
Cuba. Carroll si fece pungere da una stegomia infetta, ma mentre, per
sua fortuna, contratta la malattia, ne guarì, Lazear, punto anche lui
dall'insetto, morì nel volgere di pochi giorni e si ebbe così la prova
che il morbo veniva trasmesso dalla stegomia.
Approfondendo le ricerche, Reed propose misure profilattiche tanto
efficaci da liberare L'Avana da quel flagello nel giro di un anno (da
oltre un secolo, inoltre, l'Europa non conosce più la febbre gialla).
Infatti, le ricerche sperimentali condotte nel 1901 dalla Commissione
degli Stati Uniti dimostrarono che l'agente responsabile della febbre
gialla non era un batterio ma un virus filtrabile, che poteva
trasmettersi con le punture di zanzara o con iniettando sangue di un
paziente malato a un soggetto non immune. I risultati degli esperimenti
effettuati a Camp Lazear erano così chiari che il dottor Reed, a
conclusione, lesse il suo resoconto Etologia della febbre gialla - Nota
aggiuntiva al Congresso Medico Panamericano di L'Avana nel febbraio
1901.
In seguito, il giapponese Hideyo Noguchi (1876- 1928), allievo di
Kitasato, rimase vittima, come Lazear, del tremendo morbo(4),
dopo avere svolto importanti ricerche in merito ad Accra, nell'Africa
occidentale, così come William Crawford Gorgas5 (1854-1920), che
sperimentò sulla propria persona la terribile malattia, mentre, agli
inizi della carriera, prestava servizio di chirurgo militare nel Texas,
e, guaritone, fu nominato ufficiale sanitario capo a L'Avana. Fra i suoi
compiti v'era anche quello di applicare i metodi proposti, con risultati
tanto felici, da Walter Reed. Fra le misure da lui adottate, vi fu,
accanto a un'intensa campagna contro le stegomie, anche l'isolamento di
ogni caso di febbre in una stanza impenetrabile alle zanzare.
Nel 1880, Ferdinand de Lesseps, il grande diplomatico francese che con
tanto successo aveva completato la costruzione del canale di Suez, si
accinse a un'analoga impresa in Panama; ma, dopo otto anni, il lavoro
dovette essere abbandonato, soprattutto a causa delle condizioni
insalubri della regione (tra malaria e febbre gialla, si era registrata
una mortalità del 176 per mille). Quando, nel 1904, gli Stati Uniti
ripresero il progetto, il colonnello Gorgas era a capo dei servizi
medici. Pur stentando a persuadere le autorità che la stegomia, e non la
sporcizia, fosse responsabile del morbo, Gorgas si diede ad applicare le
misure che si erano dimostrate tanto benefiche a Cuba(6).
Le autorità, finalmente convinte, non gli negarono i necessari aiuti
materiali, furono organizzate brigate sanitarie su vasta scala e, entro
pochi anni, la mortalità risultò notevolmente ridotta(7).
LA
SCHEDA
Ringrazio
il cielo di non aver accettato il parere di nessuno a tal proposito e di
aver deciso invece di affidarmi a un esperimento condotto su esseri
umani, per vedere cosa sarebbe successo [...] e l'esperimento ha
dimostrato che avevo ragione [...]». Così scrive in una lettera alla
moglie il dottor Walter Reed, medico quarantanovenne e Maggiore
dell'esercito degli Stati Uniti, mentre si trova in servizio presso la
Caserma Columbia, a Quemados (Cuba), il 9 dicembre 1900.
Il Surgeon General (Capo del Servizio medico dell'Esercito USA) aveva
inviato Reed a Cuba per presiedere una Commissione il cui compito era
studiare la febbre gialla e, quando scrisse quella lettera, egli era
ormai sul punto di scoprire il segreto della propagazione di quella
terribile malattia.
Non lontano da lì, a L'Avana, anche il sessantasettenne dottor Carlos Juan
Finlay stava ringraziando il cielo, perché finalmente aveva visto degli
uomini di scienza accettare le sue teorie sulla trasmissione della
febbre gialla e dimostrare, al di là di ogni dubbio, che esse erano
giuste.
Come sottolinea il dottor Joseph E. Smadel, la storia della febbre gialla
è legata a molte persone. Il dottor Reed e i suoi colleghi fornirono i
dati necessari, il Maggiore medico William Gorgas li trasformò in
provvedimenti pratici, liberando L'Avana da un flagello che l'aveva
oppressa per quasi 400 anni. Ci sarebbero voluti altri quarant'anni
prima che Max Theiler mettesse a punto dei vaccini contro la febbre
gialla; ma Carlos J. Finlay fu il primo a suggerire alla Commissione di
Reed l'idea che la malattia venisse trasmessa dalle zanzare.
L'origine della febbre gialla è una questione ancora controversa. Alcune
voci autorevoli la fanno risalire al XV secolo in Messico, altri
ritengono invece che fosse presente in Africa già nel 1585. Si è
sostenuto che tale malattia non sia stata menzionata da nessuno
scrittore europeo prima della scoperta dell'America; ma non è facile
analizzare le cronache antiche, anche perché nel corso dei secoli la
febbre gialla ha avuto almeno 152 nomi diversi. Uno dei resoconti più
drammatici sul suo potere devastante si trova nelle opere del dottor
Benjamin Rush e in altri scritti che raccontano l'epidemia di febbre
gialla scoppiata a Philadelphia nel 1793; comunque, nelle città portuali
statunitensi la malattia si manifestò altre volte. Si sa che nel XVIII
secolo la febbre gialla causò 41.000 morti a New Orleans, 10.000 a
Philadelphia e 3400 a New York, mentre nel XIX secolo i decessi negli
Stati Uniti furono circa 100.000. Le epidemie sconvolgevano
periodicamente le città delle Isole Caraibiche, dell'America centrale e
meridionale, nonché le coste della Spagna, del Portogallo e della
Francia.
Questa malattia contribuì addirittura a plasmare il futuro del nuovo Stato
repubblicano degli Stati Uniti: Napoleone fu costretto infatti a vendere
la Louisiana, dopo che nel 1802 la febbre gialla aveva ucciso a Santo
Domingo il novanta per cento del suo corpo di spedizione. La febbre
gialla, o 'vomito nero', come veniva anche chiamata, decimò molte più
spedizioni spagnole, francesi e inglesi nel Nuovo Mondo di quanto non
fecero le azioni militari.
Il dottor Rush ipotizzò che l'epidemia di Philadelphia del 1793 fosse
dovuta alle esalazioni di un carico di caffè lasciato imputridire nel
porto; notò anche che quell'estate le zanzare erano particolarmente
numerose, ma non riuscì a coglierne l'importanza determinante. Nel 1797
annotò di aver osservato che uno dei suoi pazienti aveva manifestato i
sintomi della febbre gialla dopo aver fumato un sigaro e che la
direzione del vento sembrava avere una certa influenza sul numero di
persone che contraevano la malattia.
Col tempo, la teoria che gli insetti potessero essere coinvolti nella
diffusione delle malattie venne accettata nel tempo e con grande
difficoltà. Nel 1498 il vescovo danese Knud ne accenna nel suo De
regimine pestilentico; nel 1557 Ambroise Paré, a proposito delle mosche
sul campo di battaglia di San Quintino, scrive: «Dovunque si posavano
infettavano l'aria e portavano con sé la peste». La prima asserzione
scientifica, secondo cui gli insetti sono veicoli di malattie, si trova
in una pubblicazione del 1880 di Patrick Manson, il quale parla delle
zanzare come ospite intermedio della filariasi. Nel 1894, Manson
illustrò le proprie teorie sulle zanzare al Maggiore Ronald Ross
dell'Esercito britannico; due anni e mezzo dopo, in India, il dottor
Ross attribuì alla zanzara femmina della specie delle Anopheles un ruolo
determinante nel ciclo vitale dei parassiti che causano la malaria.
I primi a suggerire l'idea che gli insetti fossero dei veicoli di
trasmissione anche della febbre gialla furono i dottori J. Crawford di
Baltimora nel 1807, J.C. Nott di Mobile (Alabama) nel 1848, e L.
Beauperthuy nel 1854. Tuttavia le zanzare non furono mai accusate in
modo specifico, fino a quando la relazione del dottor Finlay intitolata
La zanzara ipoteticamente considerata come agente di trasmissione della
febbre gialla, venne letta dinanzi all'Accademia Reale de L'Avana, 1'11
agosto 1881. Ciò nonostante, per i successivi vent'anni nessuno prestò
attenzione alle affermazioni del dottor Finlay.
L'Avana era sempre stata un focolaio di febbre gialla. Dopo l'occupazione,
avvenuta nel corso della Guerra ispano-americana del 1898, i decessi tra
le truppe statunitensi furono talmente ingenti che il Surgeon Generai
Sternberg nominò una Commissione da inviare a Cuba per studiare la causa
e le modalità di contagio della febbre gialla. Fu così che nel 1900
coloro ai quali si deve la sconfitta della febbre gialla si riunirono in
quell'isola.
A presiedere la Commissione era uno degli ufficiali medici in cui
Sternberg nutriva più fiducia: il Maggiore Walter Reed. Nato in Virginia
il 13 settembre 1851, figlio di un Pastore protestante, Reed si era
laureato al Medical College del Bellevue Hospital di New York nel 1870.
Per un certo periodo aveva esercitato a New York, poi, nel 1875 si era
arruolato nell'Esercito come assistente medico con il grado di Tenente.
Nel 1876 gli fu assegnato il primo incarico a Fort Lowell, in Arizona. La
sua novella sposa lo raggiunse al primo dei 15 distretti militari del
'Vecchio West' dove fu assegnato.
Ritornato nell'Est nel 1889, fu nominato vicedirettore medico e
responsabile delle visite alle reclute a Baltimora, con l'autorizzazione
a praticare la professione presso il Johns Hopkins Hospital. Questo
incarico lo mise in contatto con il professor William H. Welch e Reed
ebbe così modo di approfondire le proprie conoscenze di patologia e
batteriologia.
In seguito, egli venne destinato per due anni nel Dakota, poi, nel 1893,
fece ritorno a Washington, dove divenne direttore del Museo medico
militare e professore di batteriologia e microscopia clinica presso la
Scuola di medicina dell'Esercito americano, con il grado di Maggiore.
Nel 1892 pubblicò un importante lavoro sulla contagiosità
dell'erisipela, e nel 1898 fu a capo di una Commissione sullo studio
della febbre tifoide nei campi militari, rilevando l'importanza delle
mosche come probabili agenti di contagio della malattia.
Insieme al dottor James Carroll, altro componente del dipartimento del
Surgeon Generai, studiò il Bacillus icteroides, che, secondo l'italiano
Giuseppe Sanarelli che lo aveva scoperto, era il responsabile della
febbre gialla. Ma gli studi effettuati da Reed e Carroll fornirono un
responso negativo.
La Commissione per la febbre gialla presieduta dal dottor Reed comprendeva
tra i suoi membri il dottor Carroll, incaricato del lavoro
batteriologico, il dottor Jesse W. Lazear, specialista di insetti, e il
patologo Aristides Agramonte, originario di Cuba ma che prestava
servizio nell'Esercito americano. Agramonte e Lazear si trovavano già a
Cuba, Reed e Carroll li raggiunsero a L'Avana nel giugno del 1900. La
prima cosa di cui si occupò la Commissione fu determinare se il Bacillus
icteroides avesse qualcosa a che fare con la febbre gialla, ma questa
eventualità venne decisamente scartata.
A questo punto il dottor Reed e gli altri membri della Commissione
incontrarono il dottor Finlay, il quale li indirizzò verso un altro
importante aspetto del mistero della febbre gialla: le zanzare.
Il dottor Finlay era nato a Cumaguey, a Cuba, nel 1833. Il padre era un
medico scozzese, mentre la madre era francese. Avendo ricevuto
l'istruzione di base a Cuba, si iscrisse al Jefferson Medical College di
Philadelphia, dove conseguì la laurea nel 1855 e iniziò a praticare a
L'Avana nel 1864. Divenne un esperto in epidemiologia e condusse degli
studi sulla lebbra, il beriberi, la filariasi, la trichinosi, la febbre
ricorrente, il colera e la tubercolosi, ma ciò che più lo interessava
era la febbre gialla.
Nel 1872, Finlay iniziò a scrivere una lunga serie di relazioni sulla
febbre gialla; nel 1881 segnalò per la prima volta la necessità di
prendere in considerazione un possibile agente intermediario che
spiegasse le modalità di contagio della malattia; sempre nello stesso
anno, affermò che il vettore era infatti una zanzara, all'epoca
conosciuta come Culex fasciatus. Documentò questa scoperta con degli
esperimenti condotti su esseri umani ma, per quanto sicuro delle proprie
convinzioni, Finlay non riuscì a ottenere l'appoggio degli altri medici.
Quando scoppiò la Guerra ispano-americana l'allora sessantacinquenne
Finlay si recò a Washington e si mise a servizio dell'Esercito degli
Stati Uniti, partecipando alla campagna di Santiago.
Nel 1899 il governo provvisorio di Cuba lo nominò Presidente del Comitato
per la febbre gialla. Fu in tale veste che egli incontrò il dottor Reed,
al quale con molta cortesia e pazienza spiegò le proprie teorie sulla
trasmissione della febbre gialla ad opera delle zanzare. Le prove
portate da Finlay a dimostrazione delle proprie teorie non convinsero
Reed, tuttavia Finlay e la Commissione cubana si offrirono di
collaborare con la Commissione americana.
Non essendo riusciti a trovare una causa di origine batterica, Reed e i
suoi colleghi decisero di chiarire una volta per tutte le altre due
congetture ancora sul tappeto: la controversa teoria del dottor Finlay
sulle zanzare, e l'idea generalmente diffusa tra i medici che la
malattia si diffondesse per contatto fisico e per 'fomiti', cioè
attraverso i vestiti, le lenzuola e gli altri effetti personali dei
malati.
Il dottor Reed veniva spesso richiamato in patria da Cuba per svolgere
incarichi speciali per conto del Surgeon General. Tuttavia, tre
avvenimenti misero ben presto in luce la necessità di verificare più
attentamente l'ipotesi delle zanzare: il dottor Carroll, dopo essersi
fatto deliberatamente pungere da una zanzara infetta, contrasse la
febbre gialla e per poco non perse la vita; il dottor Lazear fu punto
accidentalmente, e morì di febbre il 25 settembre 1900; infine, le
infermiere non immuni alla malattia che si occupavano dei pazienti in
condizioni molto gravi, raramente contraevano la malattia.
Con l'autorizzazione del Generale Leonard Wood, Governatore militare di
Cuba, il dottor Reed istituì a circa un miglio da Quemados un centro di
sperimentazione completamente isolato, che chiamò Camp Lazear. Reed e i
suoi colleghi decisero così di trovare delle risposte alle inquietanti
domande sulla febbre gialla ricorrendo temerariamente a volontari umani.
Furono costruite due strutture in legno, isolate dall'ambiente esterno.
In una, volutamente poco ventilata, alcuni dei volontari trascorsero
venti notti in letti, lenzuola, coperte e vestiario infettati e
macchiati con escrementi e con 'vomito nero' di pazienti morti di febbre
gialla. Per quanto disgustosa e fastidiosa fosse la loro esperienza, due
gruppi di volontari superarono il test senza contrarre la malattia.
Laltro edificio per gli esperimenti di Camp Lazear era invece luminoso e
ben ventilato ed era suddiviso da un muro in due reparti attrezzati allo
stesso modo: uno era utilizzato dai volontari che si facevano pungere
dalle zanzare, l'altro da un gruppo di controllo, accuratamente protetto
dalle zanzare, ma che viveva comunque nelle identiche condizioni
dell'altro e respirava la stessa aria.
Il primo a essere contagiato da una zanzara infetta fu il soldato semplice
John Kissinger. L'8 dicembre 1900 Kissinger manifestò i primi chiari
sintomi di febbre gialla. Per la diagnosi il dottor Reed non si avvalse
solo dei suoi colleghi, ma invitò anche la Commissione dell'Avana,
diretta dal dottor Finlay e costituita dai dottori Juan Guiteras, W.C.
Gorgas e A. Diaz Albertini, a visitare Kissinger. Tutti concordarono, al
di là di ogni possibile dubbio, che si trattava di febbre gialla.
Nel riferire sugli esperimenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dello
Stato del Maryland, a Baltimora, il 24 aprile 1901, il dottor Reed
dichiarò a proposito di Kissinger: «Credo che negli annali dell'Esercito
degli Stati Uniti questa dimostrazione di coraggio morale sia
insuperata».
Oltre a Kissinger, altri tre volontari furono punti da zanzare che in
precedenza si erano nutrite del sangue di persone vittime della febbre
gialla: ciascuno di essi manifestò i sintomi tipici della malattia e la
diagnosi fu fatta dai medici di entrambe le commissioni. Nel frattempo,
il gruppo di controllo non immune, che alloggiava nell'altra metà dello
stesso edificio e che viveva quindi nello stesso ambiente, rimase in
perfetta salute. I risultati degli esperimenti effettuati a Camp Lazear
erano così chiari che il dottor Reed, a conclusione del suo resoconto
Etologia della febbre gialla - Nota aggiuntiva, letto al Congresso
medico pan-americano de L'Avana nel febbraio 1901, li espose in undici
punti dei quali riportiamo di seguito i più salienti.
«1. La zanzara, C. fasciatus, funge da ospite intermedio del parassita
della febbre gialla.
2. La febbre gialla viene trasmessa agli individui non immuni per mezzo
della puntura di una zanzara che si è precedentemente nutrita del sangue
di una persona affetta dalla malattia.
5. La febbre gialla può essere indotta, in via sperimentale, attraverso
l'iniezione sottocutanea di sangue prelevato durante il primo e il
secondo giorno della malattia.
8. La febbre gialla non è causata da 'forniti', per cui la disinfezione di
vestiario, biancheria e articoli vari, presumibilmente contaminati dal
contatto con i malati, non è necessaria.
10. La diffusione della febbre gialla si può combattere in modo efficace
attraverso la disinfestazione delle zanzare e la protezione dei malati
dalle punture di tali insetti.»
Due mesi dopo, a Baltimora il dottor Reed fece un'altra dichiarazione: «Al
dottor Carlos J. Finlay de L'Avana va riconosciuto il merito di aver
formulato per primo la teoria della diffusione della febbre gialla per
mezzo delle zanzare».
Ulteriori ricerche sperimentali, condotte nel 1901 dalla Commissione degli
Stati Uniti e in particolare dal dottor Carroll, dimostrarono che
l'agente responsabile della febbre gialla non era un batterio, ma un
virus filtrabile che poteva trasmettersi con le punture di zanzara o con
l'iniezione di sangue da un paziente malato a un soggetto non immune.
L'accurato, rapido, conclusivo, e coraggioso lavoro della Commissione
contribuì non poco ad consolidare il prestigio della scienza medica
negli Stati Uniti.
Le conseguenze pratiche delle ricerche svolte dalla Commissione Reed
furono straordinarie. Nel 1901 il dottor William Crawford Gorgas,
direttore del Dipartimento della Sanità di L'Avana, disponendo
l'applicazione di rigide misure contro le zanzare, riuscì in novanta
giorni a eliminare la febbre gialla, liberando la popolazione da un
flagello che la opprimeva da secoli. Nel 1903 il dottor Guiteras fece la
stessa cosa a Laredo (Texas); New Orleans sconfisse un'epidemia nel
1905, e altre città dell'America settentrionale, centrale e meridionale
adottarono ben presto misure che scongiurarono il pericolo di epidemie e
permisero di tenere sotto controllo i nuovi casi sin dal momento in cui
iniziavano a manifestarsi. Per merito dei dottori Licéaja, in Messico, e
Oswaldo Cruz, in Brasile, anche questi paesi furono liberati dalla
terribile malattia. Nel 1904 il dottor Gorgas, che poi divenne Generale,
applicò misure 'antizanzara' nella zona del Canale di Panama, rendendo
possibile il compimento di quel monumentale progetto di ingegneria.
Non era però destino che il dottor Reed godesse a lungo del suo trionfo,
né che potesse dare altri contributi alla scienza medica: morì
improvvisamente di appendicite a Washington, il 22 novembre del 1902.
Alla cerimonia di commemorazione il Generale Wood disse di lui: «Non
conosco nessun altro uomo che abbia fatto tanto per l'umanità come il
Maggiore Reed. Ogni anno la sua scoperta salva più vite di quante ne
furono perse nella guerra di Cuba e fa risparmiare all'economia mondiale
una somma maggiore del costo dell'intera guerra di Cuba». Oggi, nei
pressi di Washington, un grande ospedale di ricerca porta il nome di
Walter Reed.
Il fato fu più indulgente con il dottor Finlay, che nel 1902 divenne capo
del Dipartimento della Sanità di Cuba, incarico che mantenne fino al
1909, quando andò in pensione. Nel 1915, prima di morire a 82 anni, era
diventato un eroe di fama internazionale e numerose istituzioni erano
state intitolate a suo nome.
Da un punto di vista romantico, la storia della febbre gialla potrebbe
finire qui; ma il minuscolo virus che causa la malattia mortale non è né
romantico, né selettivo con le persone che attacca. All'insetto più
comune che lo ospita nel suo ciclo uomo-zanzara-uomo è stato dato un
nuovo nome: il dottor Finlay lo chiamava Culex fasciatus, poi divenne
noto come Stegomyia fasciata, oggi è conosciuto in tutto il mondo come
Aedes Aegypti. Questa zanzara ha sicuramente una vocazione domestica, in
quanto vive a contatto con l'uomo e deposita le uova nell'acqua
stagnante, nei barili o nelle lattine piene d'acqua piovana, nelle
cavità dei tetti, nelle pozzanghere, nelle paludi.
Gli esperti di misure sanitarie riuscirono a combattere la febbre gialla
attraverso rigidi controlli e misure tese a eliminare i luoghi di
proliferazione delle zanzare, isolando e mettendo al riparo le zone
abitate ed evitando che le zanzare pungessero i malati di febbre gialla.
Simili misure applicate alle navi e più ispezioni dei passeggeri ai
porti di arrivo ridussero al minimo la diffusione della malattia
oltreoceano.
Prendendo spunto dal lavoro svolto da Reed e da Gorgas, la Fondazione
Rockefeller di New York offrì al Generale Gorgas di dirigere una sua
Commissione sulla febbre gialla, una volta completati i lavori per la
costruzione del Canale di Panama, inaugurato nel 1914. Tra il 1916 e il
1949 la Fondazione spese più di 14 milioni di dollari per la ricerca e
per sostenere diversi paesi nella lotta contro la febbre gialla. Per un
certo tempo sembrò che la febbre gialla fosse stata definitivamente
sconfitta e che l' Aedes Aegypti si potesse eliminare o controllare; ma
di tanto in tanto si accendevano inspiegabilmente nuovi focolai.
Così la febbre gialla poneva agli scienziati un nuovo mistero e, come nel
precedente caso, la malattia non svelò facilmente il proprio segreto.
Hideyo Noguchi, un ricercatore della Fondazione Rockefeller, nel vano
tentativo di ricercare uno spirochete che fosse causa della malattia,
morì di febbre nel 1928. Sia in Africa sia in Sud America i ricercatori
scoprirono che la febbre gialla era presente nella foresta tropicale,
dove le scimmie e i marsupiali potevano contrarre la malattia, e
scoprirono che anche lì diverse specie di zanzare facevano da
intermediarie.
Queste zanzare della foresta non invadevano le città, come l' Aedes
Aegypti, ma gli esploratori, i commercianti di legname e tutti coloro
che avevano occasione di recarsi nella foresta potevano essere punti.
Se, nel periodo di incubazione, essi raggiungevano i centri abitati,
potevano infettare la zanzara domestica della specie Aedes e il
meccanismo di contagio veniva nuovamente innescato.
Nel 1928 altri due ricercatori della Fondazione Rockefeller in Africa, A.
E Mahaffy e Adrian Stokes, scoprirono che anche le scimmie Rhesus
potevano contrarre la febbre gialla.
Seguendo questa pista, il dottor Max Theiler e i suoi colleghi della
Divisione di Ricerca biologica e medica della Fondazione Rockefeller di
New York produssero in laboratorio due ceppi attenuati di virus della
febbre gialla, allo scopo di utilizzarli per un vaccino. Uno di essi,
conosciuto come il 'ceppo francese', coltivato nel cervello dei topi, è
oggi ampiamente usato, soprattutto in Africa. Ma, dal momento che questo
vaccino può provocare occasionalmente delle reazioni pericolose, Theiler
effettuò una serie di esperimenti utilizzando altre colture di virus. I
virus coltivati negli embrioni dei pulcini diedero origine a un vaccino
conosciuto come 17 D, che, dal 1937 al 1940, venne sperimentato sul
campo in Brasile. Dal 1940 al 1947, la Fondazione Rockefeller produsse
più di 28 milioni di dosi di vaccino 17 D, inviato gratuitamente alle
istituzioni sanitarie di trentatré paesi e all'Esercito degli Stati
Uniti. Nel 1951 Theiler ricevette il premio Nobel per la Medicina in
riconoscimento dei benefici che i suoi vaccini avevano arrecato
all'umanità.
Così la febbre gialla, da secoli piaga terribile, nel giro di mezzo secolo
venne sconfitta o quasi. Essa è praticamente scomparsa dalle principali
città del mondo, ma alcune sacche di virus che sfuggono al controllo
umano vivono ancora nelle foreste tropicali del mondo, passando
indisturbati da un animale a una zanzara e dalla zanzara a un altro
animale. E le zanzare infette non esitano certo a pungere il primo
essere umano che incontrano.
In questi tempi di facili e rapidi spostamenti in ogni parte del mondo, di
conquista umana delle foreste tropicali e di esplosione demografica, la
vaccinazione è l'unico metodo di cui disponiamo per proteggere sia le
persone esposte al rischio di contrarre la febbre gialla nella foresta
tropicale, sia coloro che vivono in comunità dove si possono recare
persone che sono state ai Tropici.
NOTE
1 - La
descrizione della nave colpita dal tremendo morbo, tracciato dal poeta
Coleridge nel suo Ancient Mariner, corrispondeva spesso alla realtà
della vita dei naviganti.
2 - La
febbre gialla silvestre si trasmette mediante la zanzara Haemogogus e
altre che acquisiscono il virus dai primati selvatici.
3 -
Nelle città portuali USA la malattia si manifestò altre quattro volte.
4 -
Perirono assieme a lui,
contagiati, anche i suoi colleghi Adrian Stokes e W. A. Young, mentre
Walter Myers (1872-1901), brillante studioso della Scuola di Medicina
tropicale di Liverpool, cadde svolgendo ricerche sulla febbre gialla a
Parà.
5 -
Ma il maggior titolo di
gloria Gorgas lo conquistò rendendo abitabile la zona mortifera del
Canale di Panama.
6 -
Gorgas acquistò inoltre
grandi meriti organizzando i servizi sanitari dell'Esercito americano
durante la Prima guerra mondiale; pieno di energia fino alla fine dei
suoi giorni, nel 1920 partecipava a un Congresso Internazionale d'Igiene
a Londra, e si accingeva, ormai sessantaseienne, a partire alla volta
del Congo, per indagare sopra un'epidemia di febbre gialla, quando si
ammalò e mori nel giro di pochi giorni.
7 -
L:ultimo caso letale di febbre gialla si ebbe nel 1906, e nel 1914. A
Canale completato, la zona poteva vantare una mortalità del sei per
mille, contro il quattordici per mille degli Stati Uniti e il quindici
per mille di Londra.
"Ramòn y Cajal: il Cartografo del
Sistema Nervoso" SEGUE >>
|