Pasquale Totaro-Ziella

 

 

Gridavamo alla strada

Come posso scordare la mia fanciullezza

con i miei compagni gridavamo alla strada

al naso colato il muco maledetto a giornate

battevamo a linguate la mosca insolente alla bocca

al braccio pulivamo il labbro lucente a chiocciola.

Appostavamo a vita coperti il sole alle vergogne

ai piedi scalzi misuravamo le crepe ai mattoni.

Incollavamo alle facce sfiatate le fughe al sudore

alle canne cavalcavamo il nitrito al galoppo

contavamo ai segni del morso il tempo al polso.

A cannate assanguavamo le battaglie a sassate

festeggiavamo a rioni la vittoria a Rotalupo

alla terra schiantavamo la danza agli ulivi

passavamo alle ortiche i prigionieri allo scherno

alla malva cotta sanavamo le ferite all'orina.

Pestavamo a gioco continuo i lavinari alla pioggia

al rosolaccio alitavamo il cuore aperto alla fronte

scoppiavamo al petalo rosso la mano chiusa al velo.

A fette oliate sfamavamo il pane tondo alle bocche

spiravamo apposta al vento il sale a richiami.

 

 

(da: A canne a pietre a posti fatati)

 

 

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