Pasquale Totaro-Ziella

 

 

Solamente questo paese

Ottobre.
Senise si sgretola in queste giornate di noia
gli serpeggia dentro un sonno che lo lascia
senza pazienza e senza tempo.
Questo vespero già antico di voli
lo sfibra a orde di vento
dopo l’ultimo finito amore
e come argilla scivola
casa su casa. 
Questo paese si sfa lentamente
come le trecce che mia madre
scioglie lungamente allo specchio
nelle piccole albe al focolare.
Così queste vie s’intrecciano
in un farsi e disfarsi
d’annullamenti e di creazioni
che già nei gesti dell’aria
senti per tutto il paese
senza rancore e senza odio.
Questo piccolo paese presepe
che solamente a Natale
si compone nella sua fissità
di donna dalle braccia nel grembo
ha liquefatto le case bianche
in lava di cenere di cielo
nei silenzi tristi dei vicoli
che già si fissano indifferenti
in uno sguardo immutabile
senza intesa e senza amore.

 

(da: Solamente questo Paese)

 

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