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A VENOSA - dalla Basilicata nel Mondo (1924 - 1927)

• a Venosa, è stato arrestato tal xxxx, falegname, reo di aver perpetrato furti continuati a danno del dottor Intaglietta, della Chiesa di S. Domenico, del rev. Fabrizio, e di parecchi noti commercianti della città.
Il ladro ha pienamente confessato.


• Anche quest’anno gl’impiegati e gli operai dell’ Acquedotto Pugliese hanno voluto festeggiare la Santa Protettrice dei minatori con grande solennità. Vi è stata la processione della Santa, con musica, e sparo di molte batterie in Piazza Castello e a sera eccellenti fuochi artificiali molto apprezzati e gustati dalla grande folla di cittadini accorsi.
Compiacimenti vivissimi poi personale oltremodo benemerito del locale Ufficio dell’Acquedotto Pugliese, sempre primo in ogni solennità cittadina ed in opere di beneficenza.


• Tempo fa il dottor Michele Intaglietta veniva chiamato di urgenza per recare aiuto al distinto funzionario, Vice Agente delle Imposte, signor Emilio Giannoccoli, il quale era stato preso da malore in albergo, ove abitava con la giovane signora e con un bel bambino. Il predetto sanitario, accorso immediatamente, non potette che constatarne la morte.
Il povero agente giaceva esanime, sul lettino del dentista Genga, che ogni quindici giorni viene da Napoli, e che abita in una cameretta isolata al primo piano dell’albergo.
La confusione, l’agitazione degli astanti, tra cui la signora del defunto agente, lo scompiglio da cui tutti erano pervasi, convinse il dottor lntaglietta che la morte non fosse stata del tutto accidentale, e non potendone precisare la causa, immediatamente ne riferì alla benemenita arma.
Il bravo maresciallo Petrocchi, senza indugio corse all’albergo e, col fiuto di ottimo istruttore, venne subito a capo della triste faccenda, e cioè venne a sapere, che in assenza di Giannoccoli, la giovane moglie era scesa nell’abitazione del dentista, rimanendovi in intimo colloquio.
Il Giannoccoli, intanto, rincasando, non trovando la moglie né in camera, né in tutto l'albergo, sospettando la tresca col Genga, bussò la porta della camera di costui, e non venendo risposto, la forzò penetrandovi.
Trovò quivi la sua donna che si dibatteva col dentista, negandosi di aderire, dopo 1’illecito fatto, di buttarsi dal balcone per darsi alla fuga e allontanare l’incontro col marito.
Alla vista della triste realtà il povero Giannoccoli, inerme, rimase allibito e tra i due rivali avvennero colluttazioni e scambi di percosse.
Tutto pareva finito, e i due coniugi erano sulle mosse di salire nella propria abitazione, quando, appena salito il primo gradino, il Giannoccoli si abbattette esanime sul pianerottolo, sulla soglia della camera del dentista.
Costui, ed altri presenti alla truce scena, lo sollevarono da terra, adagiandolo sul letto in attesa del medico. Venuto quindi il maresciallo a capo del fattaccio, trasse in arresto il Cenga, che era sulle mosse di partire e la donna adultera.
Il fatto ha scosso la cittadinanza., la quale aveva grande stima pel defunto.


• Abbiamo appreso che S. E. Monsignor Costa sia venuto nella determinazione di fornire la Città di un Istituto di Scuole Secondarie, affidandone la direzione ai Salesiani.
La buona idea va secondata e si fa assegnamento su tale promessa, la quale, se viene posta in esecuzione, risponderà ad una grande necessità cittadina.
Esprimiamo il nostro plauso a Monsignor Vescovo.



Gli urgenti bisogni di Venosa
Venosa, ottobre.
Nonostante il vivo interessamento dei nostri rappresentanti, specie del nostro deputato provinciale avv. Bagnoli, non ancora sono stati stanziati i fondi occorrenti per l’edificio scolastico.
Tutte le vie sono state battute.
Fu chiesto, a suo tempo, un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti, alla quale la Basilicata dà il maggiore alimento, versando in essa un considerevole numero di milioni, e tutte le pratiche lunghe ed accurate, fatte dall’attivo Commissario Prefettizio cav. Launidia, non trovarono un’eco sola di consenso.
Intanto, i locali attualmente adibiti ad aule scolastiche rappresentano la più grave offesa alla comodità ed alla igiene. Un vecchio convento, diruto e distante dal centro del paese, offre asilo pernicioso ai nostri poveri bambini, che — d’inverno — sono costretti a percorrere lunghissimi tratti di strada esponendosi ai rigori invernali, che qui — per la situazione topografica di Venosa — sono lunghi e letali.
Una seconda necessità è quella della pubblica sicurezza. Questa Caserma di Reali Carabinieri è sempre sfornita di militi. E la tranquillità del pubblico è continuamente minacciata. L’altro ieri, i molti forestieri — che si danno immancabilmente ai notturni colpi di mano — eseguirono un’operazione « ladresca » in grande stile svaligiarono un grande negozio, e tirarono molti colpi di rivoltella contro alcuni animosi, che — apprendendo l’audacia della impresa — si erano avviati verso il negozio per fugare la banda dei ladri.
Il Sottoprefetto Mandarini è pregato di provvedere. La cittadinanza ha il diritto di sapersi tutelata.
Ed a proposito del mutuo chiesto alla Cassa dei Depositi e Prestiti per le fognature di Venosa, è da notare che la pratica è perfettamente istruita. Non può essa, ne deve essere ostacolata, nel suo corso, dalla deleteria lentezza burocratica



• a Venosa, è da lungo tempo Commissario Prefettizio al Comune il cav. Carlo Launidia, della cui opera amministrativa saggia e oculatissima i venosini sono sinceramente ammirati e entusiasti. E per mezzo nostro esprimono la loro devozione all’ uomo, che tanto bene fa per il loro paese.



Venosa — Com’è noto il cav. Carlo Launidia è stato nominato Podestà. Nessuna nomina poteva essere più gradita alla cittadinanza venosina, alla quale, da più di un quadriennio, va donando la sua inesauribile attività e multiforma sua intelligenza.
Durante la sua amministrazione straordinaria, giacché la nuova carica lo trova Commissario Prefettizio, egli ha addirittura trasformata la nostra città. Ogni punto, anche il più recondito, ed una volta negletto, della nostra terra, porta traccia delle sue cura.
Chi, insieme con la sua bontà, gli ha accattivata la generale estimazione, per cui la nomina è stata accolta con generale compiacimento. Venosa glielo ha dimostrato offrendogli, pochi mesi or sono, una medaglia d’oro e una pergamena artistica.
Gli mandiamo il nostro saluto.
— S. E. Mussolini si è degnato di far pervenire a mezzo del Prefetto della Provincia, i suoi compiacimenti e ringraziamenti al nostro egregio professor Camillo Conta, insegnante in queste Scuole, per li magnifico Inno da costui musicato per i nostri Balilla, e dedicato a S. E.



• Venosa — Con la sistemazione dell’impianto elettrico e con la divisione dell’abitata, in modo che la corrente giunge da due cabine, abbiamo ora una luce brillantissima, diffusa in ogni vicolo più recondito.
Di tale rinnavazione radicale dell’impianto va data lodo alla Società Lucana e, principalmente, all' ingegnere della Sezione di Molli, al nastro bravo Capo Tecnico Russo, e a tutto il personale operaio locale, provettissima e laboriosa.




• a Venosa, continuando nell’eseguire gli scavi e lo sterramento per la costruzione della grande vasca di decantazione delle fognature, la cui costruzione è affidata all’Impresa locale Evangelista Amico, costui - ha notato che l'opera veniva a capitare proprio nel recinto del sepolto Anfiteatro Romano. Datone avviso al nostro egregio Commissario cav. Launidia, costui ha subito sospeso i lavori, ed ha dato ordine di procedere a scavi di sondaggio. Dopo pochi giorni di lavoro, infatti, sono venuti fuori porzione del muro di cinta del grandioso Monumento Pagano, le arcate d’ingresso e dei massi enormi, caduti dall’edifizio. Il piano del Monumento si trova a circa un paio di metri. Appena venuta alla luce la grande opera, il Commissario si è affrettato di darne avviso al Sopraintendente dei Monumenti e Scavi Regionale in Reggio Calabria, per i provvedimenti del caso, e per la continuazione degli scavi.
— A sostituire il disgraziato e compianto cav. Femmeni, è venuto a reggere 1’ufficio di Venosa Sezionale dell’Ente Autonomo dell’ Acquedotto Pugliese, 1'ing. Davella, funzionario e professionista molto colto e lavoratore senza posa. Gli diamo il ben venuto.
Il giorno di Santa Barbara, è stata festa nei cantieri per festeggiare la Protettrice dei minatori, ed in suo onore ha avuto luogo una solenne festa ecclesiastica.
Tutto il personale stabile di detto Ente, residente in Venosa, ha prestato il giuramento prescritto dalle nuove ordinanze del regime fascista, ed a tale funzione altissima hanno assistito anche il nostro benemerito Commissario, cav. Launidia ed il Sub Commissario, Bagnoli, quali testimoni. L’eletto personale dell’ufficio ha solennizzato l’avvenimento con larga distribuzione di paste e vermouth.
Compiacimenti al nuovo - capo ufficio, cui certo è tornata gradita la nuova residenza, centro di lavori importantissimi, nei quali egli potrà spiegare tutta la sua attività e tutto il suo intelletto.


Venosa esulta pèr il trionfo del maggiore De Bernardi, glorioso figlio di questa terra oraziana. Il Commissario Prefettizio, appena avuto sentore che il maggiore De Bernardis era figlio di Venosa,- ove il padre fu Ricevitore del Registro, ha inviato un nobile telegramma a S. E. Mussolini così concepito: Venosa, patria maggiore De Bernardis, esulta trionfo intrepido areonautico augurando accoglierlo trionfalmente suo ritorno in patria. Pregasi V. E. possibilmente esprimere predetto valoroso ufficiale compiacimenti terra natale ,,.
E Venosa tributerà certamente grandi onori al suo figlio glorioso.
Venosa si appresta ad eternare nel bronzo la memoria di uno dei suoi figli più illustri, il Cardinale G. B. De Luca, l'eminentissimo prelato ed il sommo giureconsulto, onore e vanto di nostra terra.
Il monumento, di cui abbiamo potuto ammirare il bellissimo bozzetto in gesso, sarà eseguito dallo scultore Venosino Pasquale di Chimico, reduce dalle Americhe, ove si è egregiamente affermato nel campo dell’ arte con moltissime pregevoli opere.
All’uopo è sorto in Venosa un Comitato presieduto dall’infaticabile commissario cav. Carlo Launidia, e di cui fanno parte l’Ecc.mo nostro Vescovo mons. Costa,, e tutta la parte intellettuale della cittadinanza.
A cura del Comitato stesso sono state inviate le schede di sottoscrizione a tutti i Sindaci della Provincia, affinché tutti possano concorrere col loro obolo alle onoranze all’ Uomo insigne, di cui la gran madre Roma volle degnamente onorare la memoria col magnifico monumento nel Palazzo di Giustizia.
La geniale iniziativa pare abbia incontrato il consenso e l’adesione della massima parte dei Comuni. Noi da queste colonne plaudendo all’opera del Comitato, esortiamo tutti indistintamente i Comuni della nostra Lucania ad unirsi a noi col contributo, sia pur modesto, per rendere le onoranze degne dell’Uomo, cui Venosa deve gratitudine imperitura per le sue munificentissime opere di carità, e la Patria gli onori dovuti a chi per virtù d’ingegno seppe assurgere ai fastigi di vera gloria.
Avv. GIOVANNI RIVIELLO




• a Venosa, è stato insediato il nuovo Direttorio del Fascio, Esso è costituito dal sig. Roberto Rapolla, segretario politico e dai signori: dott. Polidoro Rocco, Cassandno dott. Rocco, Lauridia Giuseppe, Malizia Vincenzo e dal mutilato di guerra Sunima Luigi.
I nuovi componenti sono degni. di ogni estimazione, e, certo, faranno anche molto bene.


Io non mi stanco di rilevare gl’inconvenienti ed i pericoli ai quali sono esposti i viaggiatori nella intricata stazione di Rocchetta. E rilevo che la sera, all’incrocio dei treni di tutte le linee, è tale il groviglio dei convogli, tale la oscurità tenebrosa, tale il disfacimento del piano della stazione, che è davvero miracolo che non sì siano fin’oggi verificate delle disgrazie. Che cosa costerebbe, per esempio, lasciare, fra i treni divergenti, dello spazio, per cui i viaggiatori potessero passare, senza correre pericolo?
Perché non si provvede all’illuminazione del grande spiazzale, per non costringere i viaggiatori a brancolare nel buio, con pericolo di rompersi l’osso del collo?


Al “Municipale,, ha agito per alcune sere, molto applaudita, la compagnia Imbaglioni - Ambrosioni.


Il nostro distinto Corpo insegnante ha voluto offrire un pranzo, nel ristorante Fioretti, ai nuovo direttore didattico, prof. Ventre; all’uscente direttore prof. Baldanza; al decano dei maestri prof. Goglia ed all’ispettore onorario cav. Intaglietta. Prima di dare inizio ai simposto ha posto magnifiche parole il prof. Distante, dicendo del significato della riunione e facendo gli auguri al nuovo direttore. Allo spumante ha detto bellissimi versi il prof. Goglia, sempre felice nelle sue improvvisazioni poetiche. Indi ai prof. Ventre ha portato caldo brindisi augurale il dott. Intaglietta, rilevando le alte doti di costui e del predecessore, valoroso quanto modesto, ed ha esaltata 1’opera davvero encomiabile del Corpo insegnante venosino.
Con belle parole hanno ringraziato il prof. Ventre ed il prof. Baldanza. Dopo il pranzo tutti si sono recati in casa Intaglietta per un trattenimento musicale e danzante, ove è stata fatta magnifica musica.


L’ Impresa Evangelista Amico, con la celerità che mette in tutti i suoi lavori, ha posato il primo tubo delle fognature. La semplice cerimonia è stata solennizzata dalla presenza del commissario cav. Launidia, del segretario comunale e di pochi altri che si sono trovati per caso a passare. Naturalmente l'avvenimento è stato accompagnato dalla rottura di qualche bottiglia di spumante, beneaugurando pel successo della grande impresa. Così il sogno di varie amministrazioni e di varie generazioni è oggi un fatto compiuto.
L’ attività instancabile e geniale del nostro egregio commissario cav. Launidia, in brevissimo tempo, ha saputo creare, in un luogo abbandonato e già deposito d’immondizie, una magnifica villetta.
Compiacimenti vivissimi.


Il Commissario prefettizio di Potenza, in occasione dell’insediamento della nuova Federazione provinciale, si è compiaciuto di far tenere a questo nostro Commissario un nobile telegramma, al quale è stato subito risposto, con uguale fede ed entusiasmo, col seguente telegramma:
Commissario prefettizio — Potenza —Venosa ha accolto con animo grato il saluto che la S. V. le ha rivolto in occasione dell’insediamento della Federazione provinciale, della quale è a capo il nostro amato concittadino Saverio Siniscalchi. L’atto cortese della S. V. cementa maggiormente i legami di simpatia che intercedono tra il Capoluogo e Venosa, la quale e fiera di aver dato i natali a Saverio Siniscalchi che sarà per la nostra regione la fiaccola destinata a brillare di luce magnifica per la maggiore grandezza della Patria e pci bene della sua terra natale.
Comm. cav. LAUNIDIA,,
Il nostro Commissario cav. Launidia è partito per Napoli, per trascorrere colà, con la diletta consorte, parte della primavera.
— A delegato di Venosa per la costituzione dei vari sindacati è stato nominato il signor Giuseppe Launidia. Allo stesso sig. Launidia è stato dato l’incarico di fiduciario del Patronato Nazionale di assistenza infortunistica e delle leggi sociali.



• a Venosa, il distinto ed elettissimo Corpo Insegnante ha Voluto offrire un vermouth d’onore al dott. cav. Intaglietta, il quale si era accomiatato da essi, per essere stato sostituito nella carica di Ufficiale sanitario da un libero esercente, teste immigrato.
In una delle eleganti sale dei locali scolastici, era di già riunito al completo il corpo degl’insegnanti. Il dott. Intaglietta è stato salutato con grande cordialità. Indi egli ha pronunziato un magnifico discorso di ringraziamento, per l’atto altamente gentile, esaltando l’opera ammirevole del Maestro italiano, e dicendo che, se pure abbandonava la carica di Ufficiale Sanitario, rimaneva sempre attaccato alla scuola, ed ai colti e laboriosi insegnanti, quale Ispettore Onorario per le Opere Integrative della Scuola. A lui ha risposto con ottima improvvisazione il Direttore Didattico, elogiando 1’opera assidua e feconda del festeggiato. Indi ha pronunziato un bel sonetto il decano dei Maestri, prof. Goglia.
Mentre veniva servito del vermouth a profusione, è giunto il cav. Launidia, nostro ottimo Commissario prefettizio, il quale si è associato alla gentile manifestazione verso il festeggiato, il quale, solo per incompatibilità legale, coprendo simultaneamente la carica di medico condotto, era stato dimesso dalle funzioni ma che, godeva, come gode, la stima dei superiori.
La nomina dell’avv. Saverio Siniscalchi a ‘Segretario della Federazione Provinciale è stata accolta col massimo giubilo per la simpatia che l’egregio professionista gode fra i suoi concittadini, i quali hanno seguito con ammirazione la rapida sua ascesa nel campo professionale, e nel grande partito Nazionale.
Combattente intrepido, ed ufficiale aviatore durante il periodo, e per tutto il tempo della grande guerra, egli ha sempre dato prove di valore e di attaccamento alla Patria ed al Partito. Non ha mai chiesto, ed anzi ha spesso rifiutato onori e cariche elevatissime, perché dotato di grande ed encomiabile modestia, pari al suo grande valore.

Autore: dalla Basilicata nel Mondo (1924 - 1927)

 

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