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Le Chiese di Cancellara

Chiesa Madre (di Santa Maria del Carmine)

Fu edificata intorno all'anno 1520per iniziativa del clero, ma con il contributo di tutti i cittadini del paese, quando si avvertì l'esigenza di una chiesa più capiente e più centrale dell'antica piccola e periferica chiesa di Santa Caterina.
Fu costruita senza dipintura, "tutta intonacata e bianca" con il pavimento in mattoni.
L'altare maggiore fu dedicato alla Beata Vergine del Carmine ed era ornato di varie pitture di Santi e cornici dorate che racchiudevano il quadro con l'immagine della Madonna delle Grazie, ancora oggi esistente e che viene portato in processione ogni anno nel primo mattino dell'ultimo giorno di maggio.
Alla fine del XVIII secolo il suddetto altare fu demolito e sostituito da quello attuale, in marmo di pregevole fattura.
Danneggiata in modo grave a seguito dei terremoti del 1857 e del 1980, è stata in entrambi i casi ricostruita e rinforzata.


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Chiesa di San Rocco

La chiesetta, comunemente detta cappella di San Rocco, risale al XV secolo ed è dedicata al Santo di cui porta il nome.
Una particolarità è costituita dal campanile e dall'orologio settecentesco, ancora oggi funzionante, con uno speciale sistema di ingranaggi ancora integri nonostante gli anni.
Con i rintocchi diversi di due campane, una per le ore ed una per i quarti d'ora, udibili da buona parte del comprensorio comunale, scandisce con precisione le 24 ore della giornata, suddivise in blocchi di 6 ore e 4/4.


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Chiesa di Sant'Antonio, già di Santa Caterina di Alessandria

Quasi certamente la più antica chiesa dell'originario nucleo urbano.
Risale certamente all'epoca longobarda (VI secolo), come si può dedurre dal nome del rione in cui è collocata (Lombardo) e alla devozione a San Giorgio e Santa Caterina d'Alessandria, testimoniata nei dipinti.
Ha subito dei crolli o demolizioni parziali nel corso dei secoli per cause sconosciute.
Al suo interno si trovano: la lapide tombale di Pietro Cancellario, della famiglia che diede il nome alla località, e delle pregevoli pitture di Giovanni Todisco di Abriola e Giovanni Luce da Eboli, realizzate verso la metà del 1500, rappresentanti Cristo in Maestà, Santa Caterina di Alessandria con scene di episodi della sua vita, una Madonna con Bambino, una Pietà ed una Trinità, il tutto nel catino absidale; mentre sulla parete a sinistra dell'abside vi è l'enorme riquadro raffigurante San Giorgio che libera una principessa, attribuito agli stessi autori.

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