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EX COMPLESSO CONVENTUALE SANTA LUCIA ALLA FONTANA

Dal momento della sua costituzione, risalente fra il IX e il X secolo, sino alla definitiva chiusura, avvenuta nel 1938, la comunità femminile benedettina di S. Lucia e Agata ha risieduto in tre diversi siti. Ubicate, originariamente, nel complesso lauriotico di S. Lucia alle Malve, le monache si trasferiscono, nel 1283, ai piedi della Civita, e, nel 1797, nella piazza della Fontana Pubblica. Lo stato di precarietà statica e l'insalubrità del luogo del complesso monastico di S. Lucia alla Civita inducono le religiose a cercare una soluzione residenziale alternativa che, dopo vari tentativi effettuati sin dal 1750, si concretizza, agli inizi dell'ultimo decennio del XVIII secolo, nel palazzo della famiglia Del Salvatore. Dopo l'assenso dell'Arcivescovo Zunica ad acquisire l'intero Palazzo sopra la Fontana Pubblica, il 25 novembre del 1795 si stipula contratto di acquisto con gli eredi Del Salvatore, per la cifra di 10.502 ducati. L'atto notarne riporta la descrizione dell'intero Palazzo e della Cappella gentilizia sotto il titolo di S. Maria di Vinciguerra, che è demolita per far posto alla attuale chiesa. La costruzione della chiesa e la realizzazione delle opere necessarie a ridurre in clausura i luoghi acquistati sono affidati a -Mastro Michele del Giudice- fabbricatore di questa città-. Il contratto di appalto espone le modalità di esecuzione e i materiali da utilizzare facendo riferimento a disegni sia per la realizzazione della scalinata, sia per la costruzione della chiesa che così è descritta: -formare detta chiesa secondo che si dimostra nel disegno, di fare quattro Cappelle o siano archi al Piano a livello delle camere antiche. Da sopra a detto Piano di detti archi o siano Cappelle si deve formare il coretto, per formarsi le gelosie corrispondenti dentro la chiesa con avere l'ingresso da dentro il coro che verrà situato propriamente sopra delle due Sagrestie tanto delle monache che delli Preti-: la descrizione della chiesa risulta essere fedele allo stato attuale dell'edificio religioso. 11 24 marzo 1797 le religiose, dopo aver visitato la Cattedrale, S. Chiara, il Seminario, la chiesa di S. Domenico, di S. Francesco da Paola e il complesso dell'Annunziata, accompagnate dal Vicario Capitolare, dai Canonici e dai Sacerdoti, si ritirano nel nuovo complesso. Nel 1858 la comunità religiosa cerca di ampliare ulteriormente il proprio monastero facendo istanza al Capitolo Metropolitano per ottenere, in enfiteusi perpetua, un ampio spazio attiguo al fabbricato del convento da adibire a passeggio delle monache. Le leggi eversive post-unitarie, però, pongono fine allo splendore di questo monastero: soppressa il 17 febbraio 1861, la comunità riesce a sopravvivere sino al 1866 quando annota ancora, al suo interno, trentacinque monache. Negli anni successivi, comunque, queste iniziano ad abbandonare il monastero che nel 1880 risulta abitato solo da poche monache. Si estingue definitivamente nel 1938 con la morte dell'ultima religiosa.

Autore: Cartello affisso nei pressi

 

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