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Dopo il seminario
studiò al Collegio Leoniano di Roma e al Collegio Alberoni di Piacenza.
Ordinato sacerdote nel 1937, allo scoppio della guerra fu arruolato come
tenente cappellano e nei paesi di Abruzzo e della Sabina aiutò i
partigiani.
Arrestato dalla Gestapo, nonostante l'intervento di Pio XII presso
Hitler, a Forte Bravetta il 3 aprile 1944 fu fucilato.
L'aurora che sorge sui colli romani appare più rossa, perché tinta del
sangue di un martire, don Morosini, luminosa figura di soldato di Cristo
e della Patria.
I Martiri di Forte Bravetta furono 68
militari e partigiani, tutti appartenenti alla Resistenza romana,
fucilati dal Comando tedesco nel periodo dell'occupazione (10 settembre
1943 – 4 giugno 1944) a Forte Bravetta, una delle costruzioni
fortificate che circondavano la città di Roma, situata nella periferia
ovest della Capitale, al km 3,5 della via omonima.
Nel film di Roberto Rossellini, Roma città aperta, è narrata, in forma
romanzata, la vicenda dell'uccisione di don Giuseppe Morosini,
interpretato da Aldo Fabrizi, eseguita nel forte il 3 aprile 1944.
Oggi l'interno del forte è un'area adibita a verde pubblico, denominata
Parco dei martiri di Forte Bravetta.
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