Chiesa della SS. Addolorata
La Chiesa di S. Margherita, da quanto emerge dai più antichi documenti, fu
la prima chiesa edificata, coeva al sorgere di Pomarico. Fino alla venuta
dei Normanni, anzi finché Pomarico non fu da essi assegnato, quale feudo,
alla Contea di Montescaglioso, la suddetta Chiesa conservò tale titolo di
S. Margherita, sostituito poi da quello di S. Angelo o di S. Michele
Arcangelo, in omaggio, forse, al volere dei Benedettini possessori del
Monastero dedicato a tal santo in Montescaglioso, fatti potenti dalla
speciale protezione normanna e capaci perciò d'imporre la loro volontà ai
soggetti.
Leggendo i vecchi atti di costituzione di
censi a favore della Chiesa Madre S. Michele Arcangelo si resta perplessi
innanzi all'indifferentismo degli stipulatori nello scambiare i titoli
della Chiesa Madre: in alcuni atti essa è dedicata a S. Angelo, ed in
altri a S. Michele Arcangelo, come se fossero due chiese distinte. Il
Tanzi nella storia del Monastero di Montescaglioso scrive sempre il
medesimo titolo ; mentre su una copia, fatta nel 1584 da D. Angelillo di
Todaro, di una antica pergamena (inventario dei beni della Chiesa Madre) è
scritto: «anno incarnatione MCCCLVI fuit factuu ed memoriam terragii
ecclesiae sanctii Angeli de Pomarico …». Evidentemente ciò è dovuto, o ad
erronea dizione dei redattori, ovvero alla loro convinzione di trattarsi
del medesimo santo, e quindi di potersi, indifferentemente, usare le due
dediche. Una prova di questa seconda ipotesi si trova in due documenti del
re Federico d'Aragona. Nell'Inventario dei beni della Contea di
Montescaglioso redatto dal notar Caposanto di Andria, nel 1489 si legge:
"...a terris Abbatiae Sancti Angeli de Monte Caveoso....", laddove nella
concessione fatta dal re nel 1488 al Monastero dei Padri Benedettini di
Montescaglioso è scritto: ".. confermiamo o di nuovo concediamo al detto
Monastero di S. Michele Arcangelo posto nella nostra Terra di
Montescaglioso...".
Dall'assoluta mancanza di notizie, anche tradizionali, di chiese anteriori
a quelle di S. Margherita, dedicate a S. Angelo od a S. Michele Arcangelo,
per quanto minute ed ansiose fossero state le ricerche fatte a cominciare
dai più remoti atti notarili, convalidati dall'elenco delle chiese urbane
e rurali annesso alla relazione del de Mutiis del 1667 all'arcivescovo
Lanfranco, e dalla considerazione, che nella Platea di D. Angelillo di
Todaro è scritto: "...lo illustro Francisco de Baucio 3. duca d'Andria et
singhyore de Pomarico, et circa 1450 edificò la nova Chiesa d S. Michele
Arcangelo, vicina al castello...." e non riedificò, nel caso che la
vecchia fosse crollata, fa esulare dalla mente che in Pomarico vi fosse
stata edificata altra chiesa precedentemente a quella di S. Margherita, ed
a quella fatta costruire da Francesco Del Balzo; il quale spontaneamente
venne incontro ai bisogni della popolazione aumentata, sia per il normale
annuo aumento demografico, sia per l'immigrazione dei Castrocicuriensi
avvenuta in quel tempo. Edificata la nuova, non si tenne più conto della
vecchia Chiesa Madre di S. Margherita che fu abbandonata, fino al punto
che nella predetta relazione dell'arciprete fu dichiarata: "...diruta da
non potersi celebrare messe....". E ciò nel 1667, dopo circa due secoli di
vita della nuova chiesa.
Dopo poco più di mezzo secolo, da tale data, nel 1741, già la Chiesa di S.
Margherita era stata restaurata e dedicata alla SS. Addolorata, con la
costituzione di una Confraternita; e nel 1765 fu ingrandita, come
dall'atto per notar Goffredo Pantaleo a foglio 3. del protocollo:
....Convenzione tra il Dr. Antonio de Caniis e la Congrega della SS.
Addolorata per l'ingrandimento della chiesa, mediante cessione di un
casaleno di esso de Caniis".
Testo tratto da "Cenni cronostorici di
Pomarico" di Donato Pasquale
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