L’Aeroporto a Potenza è realtà
Il discorso
sulla realizzazione di un aeroporto a Potenza non è nuovo. Sin dagli anni
‘60 se n’è infatti ipotecata la realizzazione in località “Piani del
Mattino”: sono stati portati avanti studi, progetti, ma il tutto è rimasto
nel campo delle buone intenzioni, e, per lunghi anni, non si è fatto più
alcun cenno. Forse perché l’argomento è stato frenato per una denuncia a suo
tempo presentata dai sindacati alla magistratura.
È quanto afferma il compianto studioso L. Carlo
Rutigliano in un servizio giornalistico dal titolo “Un eliporto per Potenza”
apparso sulla rivista bimestrale “Dimensione” della Banca Cooperativa di
Pescopagano nel 1981, dove si sottolinea che ciò “non ha giustificato il
totale silenzio che sulla vicenda “aeroporto” hanno mantenuto tutti coloro
che, nel tempo, per responsabilità pubblica, avevano comunque operato perché
Potenza avesse un aeroporto. Né giustifica il silenzio che le “teste d’uovo”
di casa nostra continuano ad osservare sulla mancanza, in Basilicata, della
struttura aeroportuale. Non stupisce, quindi, che l’idea di realizzare a
Potenza un eliporto possa da molti essere considerata avveniristica, se non
utopistica”.
La città, sottolinea ancora Rutigliano, si è
enormemente sviluppata solo, o principalmente, con l’innaturale
rigonfiamento della sua popolazione. Per il resto, continua a regredire
rispetto a parti del territorio ove si produce più ricchezza e si realizza
maggior sviluppo, anche perché verso di esse si convogliano cospicui
investimenti, per la quasi totalità di provenienza pubblica.
Da un paio di mesi è trascorso un anno dal giorno
del terribile terremoto che, il 23 novembre ‘80, sconvolse Potenza e diversi
centri della Basilicata. E tutti ricordano che, nelle settimane successive,
l’aiuto venne dal cielo, dagli elicotteri che, in qualsiasi condizione
atmosferica operarono per soccorrere feriti e portare aiuto ovunque: nei
Comuni e nelle campagne, sulle zone più aspre e nelle vallate.
Un vero e proprio eliporto venne realizzato a
Potenza nei pressi del Basento, e funzionò egregiamente per oltre due mesi,
nonostante le condizioni di emergenza in cui operavano sia i tecnici che i
piloti.
È stato un esempio di funzionalità e di efficienza
che, trasferito nella vita civile, apre orizzonti nuovi per la nostra
regione, in cui la mancanza di collegamenti rapidi e funzionali ha da sempre
rallentato enormemente la vita economica e sociale. Un collegamento “civile”
di elicotteri Potenza - Bari - Napoli - Roma significherebbe il superamento
di tutte le barriere esistenti per accedere rapidamente ai grandi flussi del
traffico nazionale ed internazionale.
“Prendere l’aereo” sarebbe così facile e rapido
anche per il lucani. Vantaggi, inoltre, anche per i quotidiani spostamenti
di uomini politici, di amministratori, funzionari, tecnici, operatori
economici e, per quanto riguarda gli enti pubblici, sensibile risparmio di
danaro. Basti pensare semplicemente alle “macchine blu”, con tutto ciò che
esse significano in termini di esercizio e di personale.
C’è poi il ruolo che, anche in questo, va assegnato
alla città di Potenza, sostanzialmente lontana dai grandi flussi di traffico
e, sotto certi versi, ingiustamente penalizzata. Un ruolo che non può
continuare ad essere secondario anche per ciò che Potenza ha significato in
fatto di anticipazione di idee e di programmi, di lungimiranza, nel proporre
al Governo nazionale ed al Parlamento iniziative che facilitassero il più
possibile i suoi collegamenti con il resto del Paese.
La richiesta di un aeroporto a Potenza - ad esempio
- venne avanzata ben 55 anni fa, quando Commissario al Comune era il dott.
Antonucci.
Era il 1925 e l’aviazione civile viveva i momenti
più esaltanti. ll governo stava preparando nuovi programmi di sviluppo dei
collegamenti aerei, tra i quali “il congiungimento delle rotte aeree
tirreniche ed adriatiche”. Potenza cercò di inserirsi, purtroppo senza
successo, in quello che, almeno per noi, costituiva un progetto
avveniristico. Erano gli anni in cui le condizioni sociali ed economiche
della nostra regione abbisognavano di energici ed urgenti interventi. Quando
il viaggio in ferrovia da Potenza a Napoli durava, con treni diretti, dalle
cinque alle sei ore, il movimento dei viaggiatori e delle merci era
notevole, ma toccava in particolare la direttrice Salerno-Napoli, mentre
restavano tagliate fuori intere zone della Basilicata, come quelle a sud di
Lagonegro ed a nord di Potenza, la valle del Basento, la collina materana.
Senza dire che, laddove la ferrovia passava, gli abitati erano distanti
chilometri da una qualsiasi stazione. I benefici della strada ferrata,
allora, si disperdeva-no, quando non si annullavano del tutto, nella
mancanza del collegamento tra stazione ferroviaria ed abitati.
Nonostante ciò, l’idea di un aeroporto a Potenza
era nata al momento giusto e, se avesse trovato attuazione, si sarebbe
determinato un ben diverso sviluppo per la città. Anche negli anni Sessanta,
quando l’ isolamento e la mancanza di strade a scorrimento veloce
costituirono il più rilevante freno ad una ordinata trasformazione della
nostra società, la mancanza di un aeroporto a Potenza costituì ostacolo
insuperabile e determinante, perché taluni orientamenti e talune scelte
potessero determinarsi in modo diverso da quanto, purtroppo, è accaduto.
Da allora ad oggi ne è passata acqua sotto i ponti
e della ventilata possibilità di realizzare l’aeroporto a Potenza non si è
più parlato. Il discorso è tornato alla ribalta nel mese di gennaio 2002.
Aviosuperficie attrezzata
Più che di aeroporto si parla di “aviosuperflcie
attrezzata”. Ma la sostanza non cambia: è sempre più vicino il giorno in cui
da Potenza (“Piani del Mattino”) partiranno aerei civili che collegheranno
il capoluogo lucano - in una prima fase - con Roma, Milano, Bologna e
Bruxelles. Si è effettuato così un sopralluogo di esperti della società
Falcone, a bordo di un elicottero, che hanno monitorato la zona da un punto
di vista tecnico. Al “giro” di perlustrazione hanno partecipato anche il
consigliere regionale Gerardo Mariani, “ispiratore” dell’iniziativa, il
sindaco di Potenza, Gaetano Fierro, l’assessore comunale al traffico, Felice
Scarano.
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Il progetto
dell'Aviosuperficie attrezzata prevista a "Piani del Mattino" |
Si tratta di un “atto” ufficiale che ha un
background di precedenti sondaggi e valutazioni tecniche: ”Già in passato -
conferma Gerardo Mariani, presidente della II Commissione Bilancio e
Programmazione della Regione, abbiamo effettuato monitoraggi con tecnici
dell’Enac e con l’Alitalia e siamo ad un punto in cui si può affermare che,
quello che fino a poco tempo fa sembrava fosse un sogno irrealizzabile, può
divenire palpitante realtà”.
Il progetto dell’“aviosuperficie attrezzata” che,
come dicevamo, sorgerà a Piani del Mattino, nella stessa zona dove negli
anni ‘60 - ‘70 si ipotizzò la realizzazione dell’aeroporto, ha preso l’avvio
con con una delibera dell Comune di Potenza, che si “riappropria” cosi del
suolo sul quale potrà intervenire per piccole opere di riassetto a corredo
della pista di atterraggio. “Non ci vorranno tanti soldi - precisa Fierro -
e finalmente dimostreremo che anche da queste parti, tecnicamente, è
possibile volare. Cominciamo con l’aviosuperflcie per poi arrivare
all’aeroporto vero e proprio, sul quale c’è un impegno di spesa della
Regione Basilicata pari a 70 miliardi di lire”. Sarà la società Falcone
s.r.l. di Trieste (che gestisce anche l’aviosuperficie di Lavello) ad
assicurare il servizio di aerotrasporto. Due i velivoli previsti, con una
capienza di 21 posti ciascuno (19 passeggeri e 2 componenti
dell’equipaggio):
“Ci sono davvero tutte le condizioni adatte per
ottimizzare il progetto”, dice dal suo canto Antonio Di Giacomo,
responsabile dell’aviosuperficie lavellese alla guida dell’elicottero che ha
sorvolato la città. Perché un aviosuperficie attrezzata e non un aeroporto?
Questione di costi e di praticità. Ormai, precisa Di Giacomo, in Europa si
parla sempre più spesso di aviosuperfici, strutture più “snelle” che non
comportano una gestione troppo complessa dal punto di vista operativo e,
soprattutto, economico”. Proprio l’aspetto gestionale è alla base delle
riflessioni degli scettici sulla fattibilità di un aeroporto in Basilicata.
Lo “sbilanciamento” tra costi - ricavi e l’esiguità dell’utenza, insomma,
non giustificherebbero l’esistenza di una “aerostazione” sul territorio
lucano: “Probabilmente è così - precisa l’assessore Scarano - ma sarà in
ogni caso il mercato a dirci su quale strada incamminarci”.
A Perugia per studiare il modello umbro
Tutti a studiare il “modello umbro” per trasferirlo
a Potenza.
Una delegazione composta dal sindaco di Potenza,
Gaetano Fierro, dal presidente della Provincia di Potenza, Vito Santarsiero,
dall’allora assessore ai Trasporti della Regione Basilicata, Aldo Michele
Radice (oggi Presidente del Consiglio Regionale di Basilicata); dal
presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte, e quello
dell’Associazione degli industriali della provincia di Potenza, Pietro De
Sio, si è recato a Perugia. Agli amministratori lucani il Sindaco perugino,
Locchi, ha illustrato le procedure di gestione integrata dell’aviosuperficie
integrata e quali adempimenti è necessario porre in essere perla sua
realizzazione.
Ad accogliere gli ospiti lucani c’è anche Enzo
Cantucci, assessore comunale allo sviluppo economico: “Abbiamo creato a
Perugia, egli dichiara, un aeroporto di terzo livello, classificato come
aeroporto internazionale, sul quale abbiamo fatto notevoli investimenti e
altri se ne prospettano grazie alla disponibilità del ministero”.
L’ aviosuperflcie perugina è operativa tutti i
giorni e prevede un traffico di voli piuttosto consistente. Particolarmente
apprezzato dalla utenza è il collegamento con Milano: ogni giorno tre voli
di andata e ritorno registrano il “tutto esaurito”. “La nostra idea di fondo
- spiega Cantucci - è quella di immaginare questo aeroporto come una
infrastruttura legata ai vari target, tra cui il turismo d’affari. Via
Malpensa, abbiamo le connessioni con tutto il mondo: possiamo fare, per
intenderci, i biglietti Perugia-Pechino. Oggi registriamo la soddisfazione
degli utenti che si traduce in termini di flussi turistici piuttosto
consistenti”. Potenza spera di tracciare presto lo stesso bilancio per Piani
del Mattino”.
E cosi, dopo un pò di sofferenze, inevitabili
polemiche, l’“operazione aeroporto” è andata finalmente in porto. È infatti
recente la notizia secondo la quale è stato affidato lo studio di
fattibilità perla realizzazione di un aeroporto di terzo livello, vale a
dire un’Aviosuperficie attrezzata, che ben risponde alle aspettative della
realtà del “flusso” di traffico preventivato. |