Pasquale Totaro-Ziella

 

 

Donna mia Lucana

Donna mia forse hai avuto negli occhi
la sabbia del mio fiume
la pelle dei panni delle lavannare
le guance rosse delle rose.

Oramai ti sei persa donna mia
nei giri di danza delle tue vesti
nei canti campagnoli
che ti davano negli occhi uno sposo
e cantavi delle tue malattie
delle tue malattie d’amore
che tua madre non poteva capire
che tua madre non voleva capire.

E il giorno che ti sei fatta scavare
zappare piantare seminare
quell’uomo aspro
quell’uomo contadino
ne ha strappato una vita.

Donna mia oramai hai abbandonato
le lunghe trecce di capelli
tenute ferme da forcine
e non cullerai tuo figlio nella sporta
appesa per le corde alle travi della casa
e non sgranerai le pannocchie
seduta al focolare nelle sere d’inverno.

 

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