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a Maschito
 

testo tratto dalla "Basilicata nel Mondo" (1924 - 1927)

 


Parco della rimembranza e Monumento ai caduti di Maschito
Mentre da ogni angolo d’ Italia ci giunge l’eco di solenni e religiose inaugurazioni, qui, a Maschito, pèr una vergognosa indolenza e per quel velenoso senso di gelosia per l’altrui iniziativa, tanto da annidarsi in una quistione di si alta e superiore importanza, non si è ancora fatto niente e né si è in procinto di fare qualche cosa.
C’è la buona volontà e I’iniziativa personale di qualche privato, ma nessuno si fa avanti, temendo concorrenza nei posti d’onore, cosa che determina una deplorevolissima inazione, tanto che non si è ancora costituito un comitato organizzatore per il monumento ai caduti di Maschito,
E cosa che veramente fa vergogna, questa l’opera di rinnvazione, di patriottismo spesa dai signori nostri municipali?
Che cosa fanno i signori nostri insegnanti elementari, i novelli apostoli di civiltà?
Ora è un anno si costituì un comitato, di cui facevano parte alcuni insegnanti, ma non se ne fece nulla, e tutto fu messo a tacere, ed il o Parco della Rimembranza non è mai sorto.
Eppure vi è gente che sarebbe disposta a dare, ma... è un tantino pigra, ed occorre che sorgano persone di buona volontà ad incitare ed incoraggiare all’azione.
Perchè le gentili signorine del nostro Comune non tentano una iniziativa simile? La vita non consiste sempre in una ricercata toilette; occorre pure che la mano sia più pronta ed il cuore più ardente. Bisogna mandar via la pigrizia e fare, fare, fare.

 


Scuola serale a Maschito
Si è qui aperta una scuola serale diretta dal prof. Savino Teodoro, per incarico dell’Ente contro l'analfabetismo.
È frequentata già da moltissimi alunni, ma molti altri potrebbero iscriversi se vi fosse un’altra sezione.
Rivolgiamo viva preghiera all’Ente in parola, perchè provveda con sollecitudine, all’istituzione d una seconda scuola serale.

 


a Maschito, nei Circolo sociale, alla presenza del Commissario Prefettizio cav. Zaccania Pennacchio, del Segretario politico dott. Ceretta, dell’avv. Raffi Vincenzo, dei dott. Raffi Luigi, del rag. Giuratrabocchetti Donato, del prof. Lomuti e di numerosi agricoltori, il dott. in agraria Ranieni Francesco tenne una ordinata, chiara ed esauriente conferenza sui sistemi e pratiche da usarsi per far rendere più sicuramente la terra ed ingaggiare così la migliore battaglia per la vittoria del grano. Tali sistemi e pratiche furono riassunti nel trinomio: ammendamenti, rotazioni razionali e concimazioni.
Alla fine del suo dire persuasivo il lucido e colto funzionario della R. Cattedra di Agricoltura di Melfi s’ebbe approvazioni e compiacimenti dai molti intervenuti, animati tutti di trarre buon profitto da quanto ebbero ad ascoltare.

Durante un fortissimo temporale un fulmine cadde in una masseria ove trovavansi ricoverati alcuni soldati del 14 reggimento di artiglieria da campagna, venuto a Maschito per le esercitazioni di tiro.
li soldato Camillo Testa rimaneva fulminato, mentre altri tre suoi commilitoni riportavano più o meno gravi ustioni.
li giorno successivo alla grave disgrazia ebbero luogo i funerali dell’infelice artigliere, così miseramente perito, e riuscirono imponentissimmi.
La popolazione di Maschito tutta prese viva parte al cordoglio del reggimento, seguendo in tacito e commosso raccoglimento il feretro, nicoprendolo di fiori.
Molte e bellissime le corone, fra cui magnifiche quelle delle organizzazioni fasciste, i cui iscritti hanno partecipato in lunga fila all’imponente corteo.
Le commoventi ononanze sono riuscite degne dei sentimenti patriottici ed ospitali della popolazione di Maschito.
Sulla spoglia hanno parlato, con parola profondamente commossa, il Commissario prefettizio, rag. Pennacchia, per il Comune, e per il reggimento il Colonnello cav. Michele Carlo, ed il tenente signor Francesco Genzo. Nobile è stato, poi, il gesto compiuto dall’egregio sig. Vito Nardozza, Giudice conciliatore, il quale si è gentilmente profferto di ospitare la salma del soldato nella tomba della sua famiglia.
Il colonnello cav. Michele Carlo, molto apprezzando tanta gentilezza d’animo, sentitamente riconoscente, ha accettato ed ha inviato al signor Nardozza la seguente lettera di ringraziamento:
Profondamente toccato dalla gentilezza della sua offerta e dall’attestato di generosa ospitalità che molto simpaticamente sopravanza i limiti di una usuale manifestazione, Le comunico d’essere ben contento che la salma dell’Artigliere Testa Camillo trovi l’eterno riposo nella tomba di famiglia di V. S.
La ringrazio sentitamente anche a nome dei genitori dell’Estinto e la prego gradire i sensi della mia profonda osservanza, in uno con la espressione di mia riconoscenza e degli Artiglieri tutti dei 14° Artiglieria da Campagna.

Maschito è stata allietata da un avvenimento non del tutto consueto: tre serate dedicate ad una bellissima recita di beneficenza nel Palazzo Anastasia, opportunamente e genialmente adattato al bisogno, svoltesi alla presenza dei Commissario rag. Pennacchio, dell’avv. cav. Santoianni, membro della Federazione Fascista di Basilicata, del Segretario Politico dott. Carretto, del Giudice Conciliatore sig. Nardozza e dei professori Lomuti, Guglielmucci e Lofranco.
Le bellissime recite “ Pro Scuola ,, sono state una dimostrazione esatta dal senso artistico della insegnante Rosa Anastasia del cav. Carmine.
A questa impareggiabile educatrice infatti è dovuta l’organizzazione, che, pur attraverso infiniti ostacoli e difficoltà, è riuscita a riscuotere le approvazioni e l’entusiasmo di tutti quanti amano sul serio il progresso della cittadina.
Chiesta invano all’Opera Nazionale la concessione del teatrino dei locale Asilo Infantile, senza ottenere neppure la soddisfazione di un diniego, la instancabile insegnante non esitò a mettere a soqquadro la propria casa, ove tutte le famiglie di Maschito intervennero per ascoltare ed applaudire i loro fanciulli.
Notevole l’entusiasmo dei sigg. Ufficiali del 14° Artiglieria, di stanza a Maschito per un campo di tiro che hanno voluto essi pure applaudire la nobile espressione di arte infantile.
L’orchestrina fu diretta dal valente violinista Nino Dipalma. Le feste teatrali, insomma, ebbero ottima e brillante riuscita.
L’introito fu superiore a qualsiasi aspettativa, milletrecento lire (1300) in tre serate!
Non mancarono, per l’occasione, i magnifici fiori, che, grazie alla gentile offerta dell’egregio avv. Santoianni e dell’ottimo Capitano cav. Fiorelli, Comandante la Compagnia interna dei RR. CC., furono distribuiti a profusione a tutti gli intervenuti dalla simpatica signorina Battistina Mugnolo e dalla graziosa bambina Iolanda Palumbo.
Ci compiacciamo con la sig.na Anastasia, unica animatrice di tanto proficua iniziativa di arte infantile.




Maschito — Per la costituzione del gruppo delle Piccole Italiane il direttorio del locale Fascio femminile, unanime, ha designato la davvero benemerita insegnante signora Partenope Anemojannis Ferrara.
Nessun’altra persona, in verità, potrebbe fiancheggiare com più efficacia l'opera morale, sociale e patriottica del R. F.; perché notevolissimi, non comuni sono la caparbietà, la tenacia, lo zelo — anche nelle manifestazioni extra scolastiche — della esimia maestra Anemojannis. La quale ora è riuscita, in breve tempo, a organizzare, ottimamente, un numeroso gruppo di fanciulle dai 10 ai 14 anni, secondo le prescrizioni statutarie. Proprio ammirabile è questa disciplinatissima schiera giovanile nella sua divisa regolamentare: berretto e maglietta bianchi, gonna calze e scarpe nere.



Maschito — Il vice prefetto comm. Giordano ha trasmesso ai nastro egregio Commissario Prefettizio, signor Giuseppe Santojanni, la seguente comunicazione:
“in adesione alla domanda rivolta a S. A. R. la principessa Maria dalla bambina Rachele Suscetta, sono state destinate alla scuola elementare di Maschito lire trecento, quale contributo dell’augusta Principessa, per lo acquisto di una macchina da proiezioni. Prego la S. V. di voler fan recapitare la somma, rappresentata dall’accluso vaglia, alla insegnante signora Pantenope Anemojannis
Alla valorosa e instancabile maestra Anemojannis, che tutti i mezzi escogita per il progresso della scuola, giunga il nostro vivissimo e cordiale compiacimento.


— La festa per la benedizione del gagliardetto del locale Fascia Femminile — di cui è attiva Segretaria l’insegnante Fortunata Lomuti — è riuscita davvero assai bella, nonostante la riduzione del programma per i intermittente pioggia che l’importuno Giove Pluvio ha fatto persistere tutta la mattinata.
Le scuole elementari, le Piccole Italiane, le Piccole Mantnaie, i Balilla, gli Avanguardisti, i Fasci, i Sindacati, la nostra fanfara e tutte le Autorità e moltissimo pubblico gremivano l'ampia sede della Sezione del Partito e stazionavano nelle adiacenze.
Fra canti e musica quindi, il lunghissimo e pittoresco corteo, attraversando il corso principale, mentre dai, balconi e dalle finestre veniva giù una copiosa pioggia multicolore di fiori, s’è recato nella chiesa madre ove ha avuto luogo la simpatica cerimonia, preceduta e seguita da vari inni patriottici cantati benissimo dalle numerose Piccole Italiane, accompagnate dalla nostra rinnovata fanfara.
A madrina del gagliardetto è stata prescelta, con nobile pensiero, l’erbivendola Maria Notti Sciambra, fregiata di parecchie medaglie, perchè madre di quattro valorosi caduti in guerra. A uno squillo di tromba, assistita dalle distintissime signorine Elisa ed Antonietta Santojanni — sorelle del nostro esimio Commissario prefettizio signor Giuseppe — l’onesta e altera popolana, con notevole garbo e disinvoltura, trae la lussosa bandiera dalla sua custodia e, dopo averla ricomposta e inastata, la consegna all’alfiere: la brava maestrina Vincenzina Guglielmucci.
La musica suona la marcia reale, mentre tutti gli astanti salutano romanamente.
Terminata la benedizione con rito semplice e solenne impartita dal nostro amatissimo parroco Mons. D. Luigi Ferrara, le intelligenti e vispe fanciullette Clara Nandozza di Vita e Rachele Suscetta, abrine di terza elementare, con molta grazia e spigliatezza, rivolgono un entusiastico saluto al fatidico tricolore, simbolo della Patria, incitamento ad amarla ognora.
Al suono di Giovinezza, poi, l'imponénte corteo torna alla sede della Sezione del partito, dove il nostra egregio concittadino avv. cav. Carmine Santojanni, ispettare dei Fasci di Basilicata improvvisa uno smagliante discorso, che chiude l’indimenticabile festa.
Sincera e vivissima lode si deve tributare alla benemerito maestra signora Fart000pe Anemojannis Ferrara, delegata del Gruppo delle Piccole Italiane, che ha ideata e così, egregiamente organizzata e diretta, nei più minimi particolari, la patriottica manifestazione.



a Maschito, nell’ampia sede del dopo-lavoro, gremita da un attentissimo uditorio, composto di tutti i ceti, l’esimio e simpatico direttore interinale del circolo didattico di Venosa, Prof. Rosario Baldanza, ha pronunziato un magnifico e applauditissimo discorso per il Prestito del Littonio.
A richiesta il prof. Baldanza, fervido figlio della valorosa Sicilia, ha parlato pure del sindacalismo, con opportuni ed efficaci paralleli tra il sindacalismo fascista e quello rosso.
Le sottoscrizioni al nuovo prestito sono state numerose e notevoli, specialmente quelle del popolo.

 

 

testo tratto dalla "Basilicata nel Mondo" (1924 - 1927)

 

 

 

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