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PIETRAPERTOSA: CHIESA DI SAN GIACOMO


Il complesso ecclesiastico
Il complesso, antica fortezza medievale, con probabilità di epoca longobarda, sorge a Nord, sulla sommità del rilievo, a dominare la valle sottostante in modo da costituire uno dei punti fissi dello schema urbanistico di Pietrapertosa. L'organismo ecclesiastico, dedicato a S. Giacomo all'incirca nei secoli XI-XII, attualmente consta:

1. della Chiesa, ad originario impianto basilicale paleo-cristiano;

2. di un campanile di schema romanico, postumo rispetto alla Chiesa;

3. di una cripta sotterranea.

II complesso, anche se rimaneggiato, pare aver mantenuto le caratteristiche proprie di un monumento romanico.

 

Per il medesimo si può ipotizzare, basandosi sul Racioppi, che, all'epoca del Longobardo Principato di Salerno, fosse una delle tre fortificazioni della cittadina. In seguito, al tempo dei Normanni, nei secoli XII-XIII, la fortezza divenne Chiesa dedicata a S. Giacomo. Si può ritenere che la trasformazione sia avvenuta in seguito alla annessione di Pietrapertosa alla metropoli ecclesiastica di Acerenza sulla cui data precisa Racioppi nutre dubbi, ma che si aggira intorno alla metà del secolo XI. In seguito, intorno ai secoli XII-XIII, la Chiesa fu in parte distrutta da un incendio ricordato da un quadro sito nella Chiesa di S. Francesco in cui la Chiesa è rappresentata integra, nella sua prima struttura romanica: facciata a salienti, corrispondente alla navata maggiore e alle due minori, illuminate da una serie di bifore, terminanti con una cupola. con un alto tiburio di forma cilindrica. Probabilmente, in seguito all'incendio, la Chiesa fu modificata; venne, infatti, eliminata la navata minore sinistra e, al suo posto, costruito il campanile, abbassata la cupola (l'arco trionfale, infatti, tocca il soffitto) e aggiunta una absidiola oltre il presbiterio. Nel 1940 la Chiesa ed il campanile sono stati consolidati. Ulteriori lavori, in epoca successiva, hanno portato alla luce vari capitelli di epoca romanica e un fonte battesimale.

La Chiesa
La Chiesa, anche se attualmente priva della navata destra, presenta un impianto basilicale: è, infatti a due navate, una maggiore ed una minore, divise da una serie di arcate poggianti su pilastri di varie dimensioni. La navata minore è sacramentaria poiché si apre lateralmente in sette cappelline, in numero simbolicamente uguale a quello dei Sacramenti. Il presbiterio, secondo il canone romanico, ad un livello superiore rispetto al piano delle navate, preceduto da un arco trionfale.. si conclude con una cupola ribassata, impostata su pennacchi poggianti su quattro pilastri. Dietro il presbiterio si rileva una piccola cella affrescata, di epoca successiva, dove ha sede un coro ligneo del secolo XVI.Il soffitto è stato affrescato con finti cassettoni con al centro S. Giacomo benedicente Pietrapertosa.
 

La facciata
La facciata. di semplice fattura, anche se rimaneggiata probabilmente nel secolo XII, ha conservato parte dei caratteri propri del periodo romanico: infatti è a salienti, anche se priva dello spiovente destro in corrispondenza con l'asimmetria della pianta, bucata da due strette finestre ottagone, poste simmetricamente, strombate . Al centro si trova un alto portale sormontato da una lunetta incassata che forse originariamente, secondo l'uso del tempo, doveva contenere affreschi.
L'unica navata minore, a sinistra, viene illuminata da un finestrino rettangolare, anch'esso strombato. La facciata è preceduta da uno stretto sagrato rettangolare in cui è collocato l'antico fonte battesimale.

Sul retroprospetto vi è un rosone.

Il prospetto laterale
Il fianco della Chiesa Madre, dedicata a S. Giacomo, segue il profilo compatto e lineare del vicino edificio di originaria proprietà ecclesiastica. Questo delimita, da un lato via Vittorio Emanuele, definita dall'altra parte da un insieme di piccoli caseggiati. Questo prospetto è attribuibile al secolo XII-XIII, di epoca successiva all'impianto originario della Chiesa, poiché prende il posto, insieme al campanile di fattura romanica, della navata minore destra, distrutta, in parte, da un incendio.

 

Il Campanile
Il campanile si unisce al fianco destro della Chiesa, su via V. Emanuele, all'incirca alla metà della sua lunghezza,sostituendo, in parte, l'originaria navata minore. Il campanile ha pianta quadrata e presenta caratteristiche del periodo romanico in parte inficiate dal restauro compiuto nel 1940. Infatti la muratura in pietra, intonacata, è scandita da cornici in aggetto che sottolineano la divisione in quattro piani. Gli ultimi due piani. ricostruiti quasi per intero nel 1940, sono aperti, da un lato, da due monofore e, verso Piazza Garibaldi, da una monofora sormontata da un orologio. Al di sotto del primo piano vi è un arco a tutto sesto. Un po' più in alto, a sinistra, si rileva una piccola iscrizione, illeggibile che dovrebbe ricordare l'anno e l'entità del restauro.

Fonte battesimale
Il fonte battesimale, probabilmente di periodo alto-medievale, è attualmente collocato sul breve sagrato. Completamente in pietra, ben conservato, costituisce un esempio di naturale bellezza. All'aspetto massiccio si contrappone la leggerezza delle due vasche concentriche e la modanatura del piedistallo. Il fonte battesimale è stato ritrovato in una zona sotterranea della chiesa; il che potrebbe far pensare a questa zona come spazio per neofiti. Questa tesi potrebbe essere avvalorata dalla difficile morfologia del terreno che impedì, in origine, il vero Paradiso. La Chiesa, infatti, trovandosi sulla sommità del rilievo, non possiede uno sbocco sufficiente per qualsiasi estensione se non per l'attuale stretto sagrato.
 

Capitelli
I capitelli presentano piccole dimensioni. L'abaco, infatti, ha il lato di 25 cm ; al di sotto appaiono quattro piccoli volti che sporgono in strano atteggiamento. Comprese tra i volti, sul lato. vi sono delle decorazioni vegetali, in parte stilizzate. Il capitello si conclude con un echino circolare. I capitelli sono attribuibili al periodo romanico. Questa circostanza è convalidata dalla presenza di alcuni caratteri che si ricollegano alla tradizione dei secoli X-Xl. Sono presenti, infatti, figure di volti umani, aggettanti rispetto al contorno dell'oggetto oltre a motivi vegetali.
 


            
testo tratto dal cartello esposto in Pietrapertosa

 


 

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