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PIETRAPERTOSA: CAPPELLA DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO


Cappella
La Cappella, inserita nell'avancorpo della Chiesa di San Francesco di cui costituisce quasi il pronao, di limitate dimensioni, ad una navata, si articola in due ambienti, uno quadrato e l'altro rettangolare.
Il primo ambiente comunica con l'esterno attraverso due archi: uno arabeggiante e l'altro a tutto sesto.
Sugli altri due lati si aprono, rispettivamente, l'ingresso della Chiesa, inquadrato da un portale in pietra, e l'accesso nell'ambiente rettangolare, realizzato con un arco a tutto sesto su colonne dai capitelli romanici. Tale arco doveva avere diversa collocazione, data la marcata asimmetria rispetto all'asse centrale della facciata. La copertura del vano quadrato è assicurata da una volta mista, per metà a crociera, per l'altra a botte. Questa superficie contiene affreschi del XVI° secolo raffiguranti, su fondo nero, visi di santi racchiusi in tondi, circondati da decorazioni floreali, puttine e volute.
Il vano rettangolare - la Cappella vera e propria - assai semplice, coperto da una volta a crociera gotica, ingloba una nicchia che contiene un Crocifisso ligneo sopra un altare di marmo.
La piccola Cappella fu ricavata, a mò di pronao, nel vano iniziale della Chiesa di S. Francesco, attorno al secolo XV. In origine, il complesso era una fortezza del X secolo, costituita da un nucleo centrale quadrato, circondato da otto torri delle quali non ne rimane alcuna.

Capitelli
I capitelli si trovano nella parte più interna della Cappella, in connessione con l'altare.
Posti su colonne esili, lisce, appena strombate verso l'alto, costituiscono l'elemento di attacco tra le stesse colonne e l'arco.
Hanno pianta quadrata e presentano due volute circolari ad ogni angolo, con al centro, un fiore. Ai lati appare una decorazione in una forma triangolare, raffigurante motivi vegetali.
Appare difficile stabilire una precisa datazione in quanto questo tipo di scultura, tipicamente lucana, risente di una certa stilizzazione musulmana nelle volute; il rilievo, invece, è inserito in un processo esemplificativo - la cornice piatta - di tipo bizantino.

Stemma
Lo stemma, di dimensioni contenute, è posto sulla chiave di volta dell'arco romanico che precede la parte più interna dell'altare.La forma non è perfettamente geometrica poichè i lati sono ondulati. Sulla parte superiore sono raffigurate tre stelle, su quella inferiore tre linee ondulate poste in diagonale, a rappresentare i fiumi lucani. Non si tratta dello stemma di Pietrapertosa, piuttosto si possono supporre connotazioni araldiche di Potenza - le tre stelle -.

In particolare, sul significato dello stemma, ci sono due interpretazioni, l'una di Ottavio Beltrani (Breve descrizione del Regno di Napoli - Napoli 1635 pag. 204)
--- La Basilicata fa per arme una mezza acquila coronata con tre onde di sotto, il resto del campo in oro. La quale insegna non altro significa che la vittoria che i Lucani ebbero discacciando dal loro paese i Greci; onde il luogotenente dell'imperatore di Costantinopoli, fuggendo con gli altri capitani, si annegarono nel fiume Bradano;
l'altra di Giacomo Racioppi (Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata - Roma 1989 vol. II pag. 202, 205)
--- Le tre onde di sotto all'acquila indicano i tre fiumi maggiori, che nelle valli frastagliate dell'ampio bacino coprono tutta la regione basilicatese. L'arme fu inventata prima che Matera facesse parte di Basilicata, e vuol dire prima che la quarta grande fiumara del Bradano entrasse nella circoscrizione della provincia.

Iscrizione
L'iscrizione si trova sull'imposta dell'arco di tipo saraceno, a ferro di cavallo.
Presenta la particolarità di una duplice traduzione, in latino e in greco, se si intende, nel secondo caso, la P latina come greco.
La datazione è incerta.


            
testo tratto dal cartello esposto in Pietrapertosa

 


 

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