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PIETRAPERTOSA: RABATA E CASTELLO



L'Acropoli di Pietrapertosa può essere cronologicamente inquadrata nell'epoca storica delle colonie della Magna Grecia, attorno al IV e V Secolo a.C.. Doveva trattarsi di fortificazioni, opera dei Greci della costa, costruite quale baluardo.
In effetti, Pietrapertosa, come altri centri lucani, è in posizione dominante le vie di collegamento dalla costa greca verso l'interno.
Recentemente, alcuni studiosi quali il Prof. Dinu Adamesteanu e il Prof. Ross Holloway, utilizzando rilevazioni fotografiche comprendenti tutte le fortificazioni attorno a Potenza, hanno concluso che l'unitarietà tipologica delle fortificazioni lascia presupporre una sola mente direttiva.
Probabilmente si può trattare di un capo militare, un Nummeles della tribù Utiana che occupava l'alta e media valle del Basento, attorno al IV Secolo a.C..
Come in altre situazioni, anche questa fortificazione di Pietrapertosa assume un carattere di opera d'arte piuttosto che di ingegneria militare. E' importante rilevarne la tecnica costruttiva ed il perfetto sfruttamento di ogni curva di livello per porre condizioni di svantaggio a chi attacca, a tutto vantaggio di chi difende.
Alle pendici del Castello si sviluppa il nucleo di prima formazione del centro abitato attuale, di formazione medievale, che conserva, ancora oggi, l'antico nome saraceno di Rabata.
Le case, disposte a file dall'alto verso il basso, si adattano all'andamento del terreno, tanto che, sovente addossate alla roccia, la utilizzano come parete. La attuale Via Gugliemo Pepe, perimetra, a monte, la originaria struttura urbana.
Scendendo lungo la Via, si può osservare una quinta costituita dalle rocce che costituisce un limite ininterrotto che si contrappone alla quinta opposta, costituita dagli edifici, molto serrata, all'interno della quale, frequentemente, si trovano punti di visione sull'agglomerato sottostante. Le case che limitano la Via esemplificano la felice commistione tra la roccia e la muratura. Altro elemento lineare caratterizzante è costituito dal Vico I° Cirillo sul quale si è organizzato uno degli elementi urbani di più antica origine.
Si riconosce, in questo ambito, la struttura di quella casa minima di origine medievale, a schieramento monocellulare, con due assi di finestre, molto rudimentali, con piattabande in legno, rappresentazione dell'edilizia derivata da esigenze funzionali.
Percorrendo, infine, il Vico III° Cirillo per raggiungere Via Pepe, si può godere della vista di semplici edifici modestamente decorati con cornici di intonaco attorno alle bucature. Il Vicolo si snoda in gradonate, per ricongiungersi con Via Pepe. Si notano, ai lati, edifici di notevole altezza corrispondente ad un modesto fronte stradale, caratterizati da balconcini di fattura ottocentesca. Su Via Pepe, agli aspetti architettonici si sostituiscono quelli ambientali: la struttura rocciosa e la commistione tra costruito e struttura naturale.


            
testo tratto dal cartello esposto in Pietrapertosa

 


 

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