PINO GENTILE
 - La Città delle scale
 

- Capitolo IV -


Itinerario delle Chiese

La Cappella del Beato Bonaventura

Il portale in pietra calcarea

Le due teste di cherubini alati della Cappella del Beato Bonaventura


Era in origine la casa natia del Beato Bonaventura e agli inizi del secolo scorso fu trasformata in Cappella a lui dedicata. In questa occasione venne posta sulla facciata una lapide in cui si legge: “Nel 4 gennaio 1651 da Lello Lavagna e Caterina Pica nacque San Bonaventura nel 26 ottobre 1711 da padre conventuale”. Mori in Ravello.

 

Alla Cappella si accede attraverso uno stupendo portale in pietra calcarea, di ottima fattura, che si ritiene provenga dall’antico Monastero di San Luca; la piattabanda ospita al suo centro due teste di cherubini alati al di sopra dei quali due elementi a volta racchiudono uno stemma francescano.

 

La facciata si presenta con un disegno veramente semplice, oltre al portale, gli altri elementi che la definiscono sono una finestra a lunetta, inserita nel 1959, ed un piccolo campanile a vela collocato sul lato sinistro del tetto.

All’ interno la Cappella è costituita da un unico locale suddiviso in due ambienti da un arcone trasversale a sesto ribassato. Sulla parete sinistra si trova l’altare, anch’esso proveniente dal Monastero di S. Luca, in marmo rosso con un disegno barocco. Al di sopra di esso vi è un dipinto su tela del pittore Vincenzo Busciolano che raffigura l’Estasi del Beato Bonaventura, datato 1907. Questo dipinto è una copia di un altro, di un ignoto pittore del 700, situato nella sacrestia della Chiesa di S. Francesco.

 

Sulla parete destra, invece, vi è un’ altra grande tela rappresentante l’Ultima Cena, opera del pittore Mario Prayer, realizzata nel 1949. Dello stesso Prayer, sulla parete che si trova di fronte all’ingresso, sono tre pannelli in cui il pittore ha rappresentato la Passione di Cristo. Sotto i tre pannelli della Passione di Cristo, in un’urna, vi è il reliquario, ove si conservano le Reliquie, parte degli abiti, del Beato Bonaventura.

 

In questo ambiente il soffitto è suddiviso in tre porzioni, in quelle laterali vi sono riquadri con partiture geometriche, mentre la zona centrale racchiude gli affreschi dei quattro Evangelisti.

 

L’ambiente di sinistra, invece, ha il soffitto decorato con disegni geometrici che lo suddividono in tre parti al centro delle quali si trova­no le raffigurazioni del Sacro Cuore dell’Immacolata.

 

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