Una “lettura” delle trasformazioni urbane
Toponomastica ottocentesca
...Questa ricerca non è la storia urbana dell’
ottocento potentino, anche se la scelta francese fa diventare il “paese”
sede del governo locale, cuore, cervello e residenza della borghesia della
vasta provincia. Lo studio, quindi, presenta strumenti e metodi di analisi
delle residue fonti archivistiche, che, ancorché, non esaustive, sono
abbastanza indicative della realtà cittadina.
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"Le Torrette" di rione Cocuzzo - un
tipico esempio dell'espansione edilizia in periferia |
Corredato di una necessaria bibliografia e di utili
indici, il volume raccoglie le schede di tutti i toponimi di piazze, larghi,
strade, vie, vicoli, riscontrati fino alla fine del secolo scorso, quando la
civica amministrazione, ignorando per tutto il secolo le disposizioni di
legge in materia, si dota dell’ unico stradario ufficiale: a questo
“stradario”, imposto dalla legge, si farà spesso riferimento nel corso della
ricerca.
Gli indici delle famiglie, le più rappresentative
della città, e delle persone, sovente ricordate con i soprannomi, tratte dai
registi comunali e parrocchiali, spesso documenti inediti, e annotate con
genealogie, intrecci matrimoniali e riferimenti bio-bibliografici, esplicati
nelle “fonti” di ogni scheda, consentono la lettura dei reali avvenimenti
storici, pre e postunitari, che hanno condizionato il realizzarsi della
struttura urbana.
Per secoli questi nomi, non ufficializzati nella
toponomastica, ma ben radicati nell’uso, costituiscono un riferimento
preciso per avvenimenti, personaggi, o attività svolte, perché l’uso
popolare rifiuta i toponimi, imposti o estranei al proprio ambiente e
preferisce quelli vecchi consacrati dalla memoria e/o dall’abitudine.
Le scarne notizie biografiche di molti potentini di
tutti i tempi, gli antenati, ricavate da documenti pubblicati per la prima
volta, riscontrate con le sparute nozioni bibliografiche, permettono sia la
lettura dei curiosi e degli appassionati di storia locale, cui questo lavoro
pure si rivolge, sia l’approfondita analisi degli studiosi, che vogliono
seguire le evoluzione diacronica delle famiglie e le connessioni con gli
avvenimenti storici che hanno interessato la città: sono i materiali della
cronaca locale, le memorie, le minuzie, le voci colte e quelle popolari, la
università e la municipalità, la terra e il feudo, gli statuti, i capitoli,
i regolamenti di polizia urbana e rurale, gli insoliti aspetti di un paese
ottocentesco, ma anche gli strumenti dei grandi avvenimenti storici che
hanno caratterizzato il Mezzogiorno, le ipotesi, gli eventi politici e
sociali, i re e i baroni, le leggi francesi del proto 800, le leggi
borboniche e quelle unitarie, letti e presentati come esperienza di pochi
uomini delle stesse famiglie che avevano, nell’accertata trasformazione
urbana da paese a città, come unica finalità la crescita della borghesia
potentina e la connessa rendita urbana di posizione.
La ricerca attraverso Potenza e su Potenza,
geografia e topografia, viaggio e storia della città nella passeggiata per
le strade cittadine alla ricerca di cosa resta della vecchia Potenza, sempre
più assorbita o cancellata dalle colate di cemento, non vuol essere soltanto
una monografia di storia locale. La geomorfologia zonale e territoriale, -
configurazione montana, idrografia, clima e comunicazioni - e gli abitanti,
l’organizzazione politico-amministrativa ed ecclesiastica, si ritrovano
interconnesse nelle schede, le quali non presentano soltanto, pur nella
dovuta documentazione, l’asettica storia delle variazioni dei luoghi, ma
espongono anche, con note critiche e attestazioni e in maniera sistematica,
tesi talora in contrasto con quanto finora è stato scritto sull’ambiente e
sulle variazioni topografiche del centro storico.
Lo studio, raccogliendo e presentando un coacervo
di notizie e di documenti di evidente interesse per le memorie cittadine,
diventa il dizionario di nomi e soprannomi di famiglie e di persone, con le
origini più antiche rinvenute e con i riscontri storici e cronachistici.
Un utile indice alfabetico dei personaggi, che
hanno dato il nome alle strade, per la cui compilazione si è atteso molti
anni per le innumerevoli difficoltà che si sono incontrate nella formazione
delle schede, completa la ricerca elaborata in forma accessibile e, spesso,
dilettevole, nella quale si rinvengono molte notizie d’indubbio interesse.
Edilizia ed urbanistica del centro storico della
città, “Potenza imprevista, Potenza presa sul serio, Potenza città aperta,
Potenza città morta”, in queste schede, che sono, prima di tutto, una
indicazione metodologica di analisi della struttura unitaria di base,
rappresentata dal reticolo viario, annotano il sommario storico-illustrativo
dell’evoluzione urbana. Voluminosa, ancorché non esaustiva, raccolta
archivistica, dalla quale emergono la microstoria delle trasformazioni
urbane di Potenza, le cronache e le postille riguardanti i personaggi e le
famiglie potentine, le questioni di storia antica e di toponomastica urbana:
un archivio storico-topografico sulle vie, confrontato, con analisi critica,
su riferimenti storico-giuridici.
Le schede sulle strade di Potenza del passato, una
terra e la sua storia, diventano dialoghi paradossali dell’eliogabalo e
dell’anarchico incoronato: viaggi perduti nella vita agra ed effemeridi
dell’ effimero di una festa, oppure ricerca per sorvegliare e per punire,
perdizione della vita vagabonda sugli itinerari, sulle orme del passato e
sulle vie del futuro, per il progresso della città che abbia trovato la sua
strada. 1
1) Antonio Motta - Vincenzo Perretti / Potenza -
Toponomastica Ottocentesco Edizioni Ermes- Finiguerra - Atti Grafiche
Lavello (Potenza), Dicembre 1994 |