La città visibile
“La città visibile”
(Dell’ architettura e della città), Edizioni Libria Melfi, settembre 1997, è
il titolo di un altro apprezzato volume di Luciano Mastroberti.
Dopo essersi soffermato sugli aspetti della
pianificazione e architettura della città, la gestione democratica del
territorio, la pianificazione finalizzata all’ architettura, progettazione,
esecuzione, strumenti urbanistici, abitazione intesa come “privato”,
l’architetto potentino cosi conclude: “E' molto difficile seguire la strada
delle idee senza perdere di vista il “concreto”, cosi come per gli
architetti fare architettura senza smarrire la “giusta utopia”. “In ogni
caso è necessario correre il rischio: oggi più che ieri il peggiore dei mali
può essere costituito dalla rassegnazione della coscienza critica e dal
perpetuare una edificazione ambientale contraria alla fantasia, all’arte,
alla natura stessa dell’uomo.
Oggi, scrive Zevi,
innumerevoli interrogativi si affacciano alla coscienza dell’ architetto e
chiedono risposte scientifiche; non si tratta di regredire in posizioni
romantiche fondate sul fascino leggendario ed arcaico del passato ma, al
contrario, di rendere sistematico il colloquio tra arte e tecnica, esortando
alla fatica e al coraggio, alla felicità di rileggere la preistoria e la
storia per parlare di linguaggio moderno dell’architettura. E a dire il vero
non sappiamo se quanto detto in queste pagine, non possa realmente
costituire la “dritta via” verso l’architettura. Dubbi e perplessità dopo
ogni pagina scritta riaffiorano: se non la dritta via forse un sentiero,
stretto e difficile, che volge in quella direzione |